Se nel concetto di armonia risiede quello, resiliente, di bellezza, allora un respiro universale è avvertito dal singolo uomo come da interi popoli. E se la creatività artistica restituisce ancora altre percezioni di universalità, allora è bello scorgere, in contrappunto, un tema che appartiene alla materialità quanto all’immaterialità, alla carne quanto allo spirito: il cibo. Dell’anima, del corpo, sempre una necessità. Dalla notte dei tempi.
Abbiamo pensato alla parola greca Sitos – lingua internazionale antica – e a quella inglese Food – lingua internazionale contemporanea – per creare un ponte ideale tra il passato matrice nobile del mondo occidentale moderno e il nostro tempo che guarda al futuro, nel segno di una comunanza tutta posta nel familiare quanto filosofico latino di “anima mundi”. La mela, con la sua potente valenza simbolica, ne esprime sintesi e immagine.
Questo il Festival 2019 amerà raccontare, suggerire, porgere.
Il “cibo”, così, sarà un lieve contro canto, ma anche un riferimento puntuale che, attraverso testi, degustazioni a tema, ricettari d’epoca e incontri, declinerà e accompagnerà le Performance di Musica, Danza, Teatro, quindi il cartellone principale del Festival che rimane prioritariamente di Spettacolo dal vivo, così come le mostre e tutte le attività collaterali del lungo e ampio programma che coniugherà sempre più il respiro internazionale con l’attenzione al territorio, la forte spinta produttiva, la ricerca, la creatività dei giovani, con il grande entusiasmo di un team man mano più solido e competitivo, pur in un tempo in cui il rischio di carestie materiali ed etiche è ancora perdurante.
E avremo quel sorriso che vorrà esser anche contagioso, nelle nostre intenzioni, per connotare anime soddisfatte e felici, almeno per un po’, con Armonie d’Arte Festival.
il direttore artistico Chiara Giordano
sabato 20 luglio ore 22.00
PARCO ARCHEOLOGICO LOCRI (RC)
SEZIONE “PROTAGONISTI”
I grandi solisti
UN PROGETTO DEL FESTIVAL – prima ed esclusiva
UTE LEMPER
E IL SUO ENSEMBLE
Con gli Occhi di Marlene, un viaggio nel novecento, da Brecht a Nino Rota ed Astor Piazzola.
Una voce raffinatissima, una presenza elegante ed ironica, poetica e brillante insieme, in un progetto che cammina sul filo della parola che diventa musica e viceversa, e racconta di un Novecento artistico che mantiene intatto tutto il suo fascino.
Ute Lemper, personaggio amato e acclamato da tutte le platee del mondo, in questo viaggio avvolgente, profumatissimo, a tratti drammatico e a tratti lieve come quel libero vento estivo delle coste mediterranee
lr-ecodellalocride.it