Oggi, giorno di tutti i Santi, in occasione del dodicesimo anniversario del Pio transito della Serva di Dio Natuzza Evolo, sarà celebrata alle 10,30, nella Villa della Gioia a Paravati, una messa, presieduta dal vescovo monsignor Attilio Nostro, nel corso della quale sarà ricordata la mistica di Paravati.
Per prendere parte all’ evento si dovrà accedere al piazzale della Villa della Gioia dal cancello centrale grande; l’apertura del cancello è prevista già sin dalle ore 8:00. Sarà necessario esibire il Green pass, indossare la mascherina, evitare gli assembramenti, utilizzare i prodotti per l’igiene delle mani disponibili in corrispondenza degli accessi agli ambienti chiusi. Alla cappella, dove è custodita la tomba di Natuzza Evolo, si potrà accedere solo a conclusione della Santa Messa salendo dal lato destro della Chiesa. Nell’occasione la nuova chiesa della Villa della Gioia non sarà visitabile.
Il primo novembre del 2009, giorno di Ognissanti, moriva Natuzza Evolo. Il generoso cuore della mistica con le stimmate da giorni, ormai, in gravi condizioni di salute, cessò di battere quasi alle prime luci dell’alba. L’orologio della stanzetta del centro anziani “monsignor Pasquale Colloca”, dove Fortunata Evolo era ospite insieme agli altri anziani della struttura da lei fortemente voluta, segnava esattamente le 5,15. In quel momento accanto al suo capezzale c’erano, tra gli altri, i figli Salvatore, Annamaria, Antonio, Angelina e Francesco e i suoi padri spirituali don Pasquale e padre Michele. Poco dopo la notizia, fece il giro del mondo. Nella stessa mattinata di quel giorno Paravati venne invasa da migliaia di pellegrini. Un afflusso incessante di gente proveniente da ogni angolo della penisola e non solo, desiderosi di dare l’ultimo saluto a colei che per oltre 60 anni era stata per tutti un faro di luce e di fede.
Ai suoi funerali, che si svolsero due giorni dopo sul sagrato del santuario mariano, parteciparono, nonostante il vento e la pioggia migliaia di persone. Le esequie vennero celebrati dall’allora vescovo monsignor. Luigi Renzo che aveva accanto una larga rappresentanza dei vescovi calabresi e 120 sacerdoti. Numerose le istituzioni presenti. Dal presidente di quel periodo della giunta regionale Agazio Loiero all’allora sindaco di Mileto Vincenzo Varone che giusto il giorno prima aveva commemorato in consiglio comunale la figura della mistica e autorizzato, con voti unanimi del civico consesso, la sepoltura nella cappella della Fondazione.
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