Sabato di dicembre da ricordare per i Vigili del fuoco provenienti da tutta Italia accompagnati dalle proprie famiglie.

Papa Francesco ha incontrato, in udienza privata, il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco nell’Aula Paolo VI del Vaticano.

La messa partecipata da oltre 3000 persone ‘ stata celebrata dal cardinale Mauro Gambetti. Tutti in divisa , assieme alle autorità in alta uniforme, hanno portato il proprio saluto al Santo Padre.
Durante la stretta di mano con il capo del corpo ing. Guido Parisi ,uno scambio di doni e intenzioni. Un applauso e poi tanti. ” W il Papa” Un Pontefice provato ma tenace, caparbio nel voler portare a termine ogni missione. Iniziative forgiate con l’ intenzione di far sentire la propria vicinanza ad ogni realtà presente in territorio nazionale e non solo.
Tanto silenzio e occhi lucidi specialmente nel momento in cui il funzionario Paolo Parlani ha recitato la preghiera del Vigile del Fuoco. Tutti in piedi molti con la mano sul petto.
In sala, anche la presenza di tanti pompieri testimoni di dolore a Ischia durante gli interventi delicati di soccorso. All’udienza hanno partecipato il sottosegretario all’Interno con delega ai Vigili del fuoco Emanuele Prisco, il capo Dipartimento Laura Lega, il capo del Corpo ing. Guido Parisi, il direttore centrale per le emergenze e il soccorso ing. Marco Ghimenti, il comandante dei VVF della Capitale ing. Alessandro Paola.

In prima fila, inoltre davanti al Pontefice, molti Direttori centrali e regionali del Corpo nazionale, da Vercelli a Vibo Valentia. Numerose le Associazioni e i Vigili del fuoco in congedo . L’ ingresso in sala ,di Papa Bergoglio, è stato accompagnato dalla banda musicale del Corpo Nazionale.
Dopo la Messa lo spazio adibito per l’ omelia cede il posto ad un grande tappeto su cui adagiare la sedia papale.
Arriva il Santo Padre entra dall’ ala sinistra rispetto alla platea. Passo svelto e senza nessun ausilio si porta con le proprie gambe verso la poltrona bianca.
Il Capo dipartimento, Prefetto Laura Lega , con eleganza e spiccata compostezza si avvicina al Papa per portare i saluti di tutti i vigili del fuoco: “Santità, noi qui, stamattina, rappresentiamo oltre 40.000 tra uomini e donne che, a livello centrale e territoriale, permanenti e volontari, sono quotidianamente impegnati, ciascuno nel proprio settore di competenza, con uno spirito di squadra e condivisione di strategie d’intervento ed obiettivi, per assicurare il soccorso alle persone”.
La banda musicale intona
” La vita è bella” la luce dei cieli nuvoli romani trova spazio attraverso le grandi finestre a vetri colorate sulle volte della sala.

” Nella prospettiva cristiana, il vostro lavoro trova riscontro nella parabola del buon Samaritano” dice il Pontefice.
Quest’uomo, ha proseguito Bergoglio, dimostra carità e assiste il malcapitato nel momento del massimo bisogno quando tanti altri , per indifferenza o per durezza di cuore , girano o lo sguardo dall’altra parte. Il buon Samaritano insegna anche ad andare oltre l’emergenza . Egli, infatti, dopo aver prestato il primo soccorso, porta il ferito in un albergo e lo affida all’albergatore perché possa ristabilirsi”.
Il Papa si esprime con pensieri decisi e di vicinanza.

” Questo incontro mi porta ad esprimere il mio apprezzamento per ciò che rappresentate.
Cioe” una delle espressioni più belle della lunga tradizione di solidarietà del popolo italiano, che affonda le radici nell’altruismo evangelico.
La vostra, continua Papa Francesco, e’ una di quelle professioni che ha carattere di missione, di servizio alla gente nei momenti di bisogno, dalle piccole alle grandi emergenze.
Una missione di servizio alla dignità delle persone, che nella difficoltà non vanno mai abbandonate; una missione di servizio al bene comune della società”.

Le guardie svizzere anticipano i passi dei Sacerdoti e degli addetti alla sicurezza. I posti sono assegnati, non tutti e nonostante le migliaia di presenze, decine di giovani preti e ministranti distribuiscono le comunioni.
Il viso di Papa Francesco si illumina nel momento in cui formula gli auguri di buone feste.

” Per il Natale prossimo vi auguro di scoprire la vicinanza di Dio, “Che ha fatto quello che fate voi: è venuto a soccorrerci nel pericolo, per salvarci, e lo ha fatto nella maniera più radicale, sapendo di dover dare la sua vita per salvare noi. Lui è il Buon Samaritano dell’umanità. Possa questa grande ricorrenza cristiana essere occasione perché tutti scoprano e sperimentino quanto Dio ami l’uomo” .

Il saluto, prima della benedizione, è l’augurio che i Vigili del fuoco non abbiano lavoro. Per evitare così rischi e pericoli. Sorride. ” Ricordatevi di pregare per me. Buon pranzo ”

Giunge una carrozzina, Papa Francesco si allontana ma non va via.

Si sofferma davanti alla statua di Santa Barbara portata a spalla ,nell’ aula , dai vigili del fuoco. Saluta i Comandanti alza le braccia come a voler raggiungere tutte le famiglie presenti, consegna nelle mani degli anziani e dei bambini la coroncina del Rosario. Fuori piove. Oltre due ore di coda per raggiungere l’ aula dell’udienza non ha fermato chi e’ giunto da tutta la Nazione per essere ricevuto in forma straordinaria dal Papa “rivoluzionario”.
Un giovane vigile attraversa sotto la pioggia piazza San Pietro abbraccia i suoi genitori , proteggendoli con gli ombrelli ” Per ognuno di noi è determinante il sostegno della propria famiglia” dice. La mamma lo guarda fiera.

Il pensiero corre al nostro Nino, alla sua mamma a papà Angelo. A tutti i giovani allievi delle scuole di formazione di Capannelle dirette dall’ ing. Fabio Cuzzocrea .
” La nostra preghiera , ribadisce il Cardinale Mauro Gambetti, raggiunge anche i caduti per l’ adempimento del loro dovere , dando la propria vita affinché altri possano continuare a vivere”.
Non ha fretta Papa Francesco.
Abbraccia una signora sulla sedia a rotelle si commuove. Riceve da un bambino una letterina la legge e la conserva in tasca, benedice la preghiera dei Vigili del fuoco ad un gruppo proveniente con il bus da Ancona ,
piange al cospetto di un ragazzino diversamente abile. Ride il Papa , quando qualcuno dice ” forza Argentina”. È felice Andrea vigile di 29 anni romano proveniente da Reggio Emilia. ” Il nostro è un bellissimo lavoro ed essere qui oggi a stringere la mano del Santo Padre è un messaggio divino. Continuerò a studiare per svolgere al meglio il mio servizio ” Anche Damiano un giovanissimo Igrgnere con una stella al petto si ritiene fiero di appartenere ad una grande famiglia icona di protezione e solidarietà.
Papa Bergoglio con il suo abito bianco si allontana ma non di fretta. Chi spinge i suoi passi , sa che il suo incedere appartiene al mondo.

Rosella Garreffa