Si è conclusa con un numero elevato di persone iscritte nel registro degli indagati l’inchiesta avviata dai carabinieri e dalla Dia di Torino, col coordinamento dei magistrati della locale Dda, sugli interessi della ‘ndrangheta nella gestione del bar del Palazzo di Giustizia, assegnato dal Comune di Torino ad una cooperativa che dava lavoro a detenuti ed ex detenuti.
La stessa coop, come riporta gazzetta del sud oggi in edicola, ha gestito anche il bar del carcere delle Vallette fino alla sua capitolazione avvenuta nel periodo post-covid. A luglio scorso, già quattro persone, tre delle quali d’origine reggina, erano state arrestate dai carabinieri nell’ambito della stessa inchiesta. In totale ora sono quindi 17 le persone iscritte nel registro degli indagati.
Il primo, secondo i magistrati antimafia di Torino e gli investigatori delle forze dell’ordine, è uno storico appartenente alla criminalità organizzata del Piemonte, da anni legato ai maggiori esponenti della ‘ndrangheta locale.