Dopo l’inchiesta giornalistica della trasmissione televisiva “Le Iene”, che ha portato alla luce la situazione drammatica in cui versano gli ospedali di competenza dell’Asp di Reggio Calabria, quello di Locri e quello di Polistena, il vice capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, on. Wanda Ferro, ha presentato una nuova interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri e al ministro della Salute, dopo quella già presentata lo scorso 5 febbraio e ancora inevasa dal Governo. Nell’interrogazione Wanda Ferro ha evidenziato come dall’inchiesta sull’ospedale di Locri in particolare sono emerse gravissime carenze infrastrutturali relative alla staticità della struttura, allo stato di manutenzione generale, al funzionamento degli ascensori, degli impianti elettrici e dei sistemi antincendio e di sicurezza, alle condizioni igieniche e funzionali delle sale operatorie. Inoltre è emerso, oltre ad una forte carenza di personale medico e sanitario, che la guida dei reparti è affidata da anni a pochi dirigenti medici facenti funzioni. Sempre l’inchiesta ha posto in evidenza che nell’ospedale di Polistena non è possibile effettuare radiografie perché nel pronto soccorso non funzionano i relativi macchinari. I testimoni intervistati hanno sollevato inquietanti interrogativi sui lavori di ristrutturazione del reparto di Rianimazione dell’ospedale di Polistena, i cui costi si sarebbero più che triplicati in corso di esecuzione. Da almeno 6 anni l’Azienda sanitaria di Reggio Calabria spende circa 800 milioni di euro all’anno per il funzionamento degli ospedali, senza che ci sia traccia di un bilancio, mentre il sistema dei controlli appare del tutto inesistente e la Regione Calabria non rimuove i manager che non presentano i bilanci. Secondo quanto riferito dai testimoni intervistati non vengono effettuate gare d’appalto per l’affidamento dei lavori o per la gestione dei servizi ospedalieri, che si continuano ad affidare in proroga alle stesse ditte; i pagamenti dei lavori vengono effettuati anche senza che vengano effettuati i relativi collaudi; secondo quanto riferito dai testimoni intervistati, dietro questo sistema di assoluta illegalità ci sarebbe l’interesse delle cosche di ‘ndrangheta. Nello scorso mese di luglio – ricorda Wanda Ferro – l’ASP di Reggio Calabria è stata destinataria di un provvedimento di accesso antimafia disposto dal Prefetto di Reggio Calabria per accertare l’eventuale presenza di infiltrazioni o condizionamenti da parte della ‘ndrangheta. Wanda Ferro ha quindi ricordato l’episodio riportato dalla stampa lo scorso 2 febbraio, quando l’unico ascensore funzionante nell’ala nord dell’ospedale di Locri è andato in avaria per la terza volta in due settimane e in ragione dell’assenza di ascensori funzionanti i pazienti che necessitavano di trasferimento da un piano all’altro sono stati condotti a braccio lungo le rampe di scale da personale del 118; un episodio che è stato solo l’ennesimo di una lunga serie di casi di malasanità e di disservizi che hanno interessato il presidio ospedaliero locrese già oggetto, in passato, di procedimenti penali avviati dalla competente Procura della Repubblica e di un recente sopralluogo da parte dei NAS dei Carabinieri a seguito del decesso di un paziente.

Wanda Ferro ha nuovamente ricordato che il Presidente del Consiglio Conte, nel corso della sua visita a Locri il 23 novembre scorso, ha dichiarato che “L’altra emergenza è la sanità, l’ospedale di Locri, anche su questo dovremo fornire risposte”. Al momento – commenta Wanda Ferro – queste dichiarazioni sono rimaste senza seguito, mentre tutti i cittadini, soprattutto quelli bisognosi di cure, meritano rispetto e devono essere tutelati dallo Stato. Nell’interrogazione l’on. Wanda Ferro ha chiesto al presidente Conte e al ministro Grillo “quali iniziative urgenti intendano adottare per garantire ai cittadini della Locride il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività; quali risposte intendano dare rispetto alla situazione vergognosa in cui versano gli ospedali di Locri e Polistena e, in generale, tutta la sanità calabrese; come ritengano di intervenire rispetto all’assenza di bilanci e quindi alla possibilità di monitorare la gestione dell’Azienda Sanitaria di Reggio Calabria; quale sia il destino dei 15 milioni di euro finalizzati alla ristrutturazione e all’adeguamento dell’ospedale di Locri, quale sia il destino dei finanziamenti predisposti per la Casa della salute di Siderno e se esistono locali di proprietà dell’Azienda Sanitaria non utilizzati nel mentre si spendono cifre considerevoli per immobili privati da adibire a servizi sanitari; se nel corso dell’accesso antimafia siano emerse infiltrazioni mafiose presso l’ASP di Reggio Calabria e se le stesse siano in qualche modo collegate con la pessima gestione degli ospedali di Locri e Polistena”.