“Ayleen è rinata, è una bambina completamente diversa rispetto al suo arrivo: ora ride, gioca, interagisce e a pochi giorni dall’intervento al cuore l’abbiamo dimessa dall’ospedale ed è già in viaggio. Siamo arrivati in tempo”.
Cosi riporta il Resto del Carlino in un articolo a firma di Donatella Barbetta.
Persino il professor Gaetano Gargiulo, (originario di Siderno) direttore del Dipartimento cardio toraco vascolare dell’Irccs Sant’Orsola, è rimasto colpito dalla veloce ripresa della bimba curda di 20 mesi proveniente da un campo profughi iracheno, arrivata con la mamma con un un’aero-ambulanza dedicata messa a disposizione dal ministero della Difesa del Lussemburgo ai partner dell’European Air Transport Command.
“La cardiopatia con cui è nata, un cuore univentricolare, non permetteva un’adeguata ossigenazione dei polmoni – precisa Gargiulo – e quindi la bambina faceva fatica anche a sorridere. Noi abbiamo attaccato una grossa vena alle arterie polmonari, un intervento che l’ha salvata”.
“Per la bimba si sono mossi in tanti, grazie alla rete internazionale di soccorsi, e poi alla Regione che ha sostenuto le spese dell’intervento, alla Croce Rossa che l’ha accolta all’aeroporto, a Piccoli grandi cuori che ha sostenuto la mamma. Noi ci siamo messi a disposizione e siamo pronti ad accogliere altri bambini, ma dovremo avere un supporto ancora maggiore dagli organi istituzionali. Ogni anno nel mondo nascono un milione e 300mila bambini con delle cardiopatie – precisa Gargiulo –, solo in Italia ben 4mila, e se vengono al mondo in continenti dove sono presenti centri di cardiochirurgia pediatrica si possono risolvere i loro problemi. Purtroppo, non è sempre così, pensiamo per esempio all’Africa: ci vorrebbe un’azione umanitaria molto importante per poterne operare molti di più”.
Presso la Cardiologia e la Cardiochirurgia pediatrica dell’IRCCS Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna – Policlinico di Sant’Orsola ogni anno vengono visitati circa 9000 piccoli pazienti provenienti da tutto il Paese ed eseguiti 350 interventi di cardiochirurgia.
Numeri che fanno del Policlinico di Sant’Orsola uno dei primi 3 centri nel Paese per la cura delle Patologie cardiache nei bambini.
Bologna è uno dei pochi centri cardiologico-cardiochirurgico in Italia a vantare la possibilità di seguire il paziente dalla diagnosi prenatale a tutta l’età adulta, garantendo una presa in carico totale del paziente durante tutto l’arco della sua vita e offrendo a tutte le fasce di età l’opzione del trapianto e delle assistenze meccaniche.
Una delle massime espressioni della cardio chirurgia pediatrica è il trapianto di cuore.
La speranza di vita per i bambini trapiantati è molto alta, 80% a 5 anni, il paziente trapiantato più piccolo aveva 84 giorni di vita e l’età media al trapianto è di 10 anni per quelli pediatrici e 37 per i Guch.
foto: https://www.aosp.bo.it/
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