Quanto sta accadendo nell’Ospedale di Locri è assolutamente inaccettabile ed è fondamentale denunciare e contrastare.
Mentre la struttura continua a cadere a pezzi e le disfunzioni sono armai all’ordine del giorno, i responsabili dell’evidente scempio continuano a rimanere al proprio posto, restando indifferenti alle sollecitazioni e alle preoccupazioni provenienti dal territorio.
Le numerosissime iniziative portate avanti negli anni non hanno minimamente scalfito chi di competenza che, anche davanti alla recente buona volontà e ferma presa di posizione del nuovo Commissario del Governo, Gen. Saverio Cotticelli, che aveva nei giorni scorsi a Locri manifestato ferma volontà ad invertire il trend negativo registrato nell’ultimo quinquennio, continuano a non dare adeguata risposta, anzi dimostrano menefreghismo come accaduto nel caso emblematico delle disfunzioni degli ascensori.
Questa mattina, il Sindaco della Città di Locri e Autorità Sanitaria Locale, come preannunciato ieri, ha presentato, in nome e per conto di tutta l’Amministrazione Comunale, formale esposto – nota prot.2808/2019 – alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri, affinché vengano individuati e assicurati alla giustizia i responsabili materiali e morali del disastro sanitario che quotidianamente colpisce i cittadini della Locride.
Nell’esposto il Sindaco ha evidenziato di voler porre all’attenzione della magistratura alcuni accadimenti che si inseriscono nell’ambito di una vicenda pubblica, sollecitando che vengano effettuati gli opportuni accertamenti, nonché venga valutata la sussistenza di eventuali profili di penale rilevanza di specifici fatti dedotti.
​Nello specifico dell’esposto il Sindaco ha denunciato che ”i cittadini lamentano, giustamente, che spesso presso l’Ospedale pubblico sito in c.da Verga a Locri si verificano numerose situazioni di disservizio che arrecano evidente disagio ai cittadini che non hanno altre alternative di cure sanitarie pubbliche sul territorio.
​Si segnala in particolar modo che accade spesso che gli ascensori, in particolar modo quelli relativi al collegamento con le strutture di Utic, Cardiologia, Medicina, Psichiatria, Pneumologia, Angiologia ed altre, risultano da tempo non funzionanti.
L’unico ascensore – uno su cinque – funzionante per accedere a detti reparti, si è rotto più volte nell’ultimo mese cagionando disagio agli operatori, ai pazienti e ai cittadini.
Si evidenzia, inoltre, l’uso indiscriminato di detto ascensore che viene utilizzato indifferentemente per il trasporto dei pazienti, degli operatori, dei visitatori, del vitto e dei rifiuti normali e speciali.
Nelle scorse settimane un cittadino affetto da grave patologia, non è stato tempestivamente trasportato nel reparto di rianimazione per come richiesto dai medici del reparto di cardiologia a causa del blocco degli ascensori. Lo stesso paziente è stato trasferito dopo diverse ore, quindi con notevole ritardo, nel reparto adeguato dov’è, purtroppo, deceduto dopo qualche ora.
A distanza di qualche giorno un operatore sanitario è rimasto bloccato sempre nello stesso ascensore ed è stato liberato dal tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco.
Per ultimo, nel pomeriggio di sabato 2 febbraio 2019, sempre l’unico ascensore funzionante, si è nuovamente rotto mettendo, ancora una volta, a rischio la vita dei pazienti. Alcuni pazienti sono stati trasportati di peso e con mezzi di fortuna nei competenti reparti con l’ausilio del personale del 118 e di alcuni volontari.
Medesima situazione si è ripetuta anche con altri ricoverati che necessitavano di cure di altri reparti.
Nella giornata di domenica 3 febbraio 2019 un paziente ha fatto la spola, sempre attraverso le scale e con il supporto manuale di operatori sanitari, dal reparto di pneumologia al reparto di nefrologia e dialisi.
Inoltre, sempre nella giornata di sabato 2 febbraio 2019, i medici in servizio al pronto soccorso, smontanti alle ore 14.00, non hanno avuto il cambio turno e sono rimasti in servizio fino alle ore 20.00, garantendo, diligentemente e responsabilmente, la continuità del servizio con un turno di lavoro continuativo di dodici ore e in palese violazione della vigente normativa in materia.
Inoltre, per come denunciato a mezzo stampa da un sindacato, alcuni reparti rischiano la chiusura per la mancanza dei farmaci e dei dispositivi medici essenziali per finalità diagnostiche e terapeutiche, rischiando di non garantire, pertanto, continuità delle prestazioni e quindi interruzione di pubblico servizio”.

​Per quanto sopra esposto e motivato, il Sindaco Giovanni Calabrese, con il sostegno dell’Amministrazione Comunale, ha chiesto alla Procura della Repubblica guidata dal Procuratore D’Alessio, di voler disporre gli opportuni accertamenti in ordine ai fatti esposti, valutando gli eventuali profili di illiceità penale degli stessi e, nel caso, individuare i possibili responsabili e procedere nei loro confronti.