R. e P.
Sono le 17:00 del 30 dicembre 2024, una signora assieme al marito – dopo aver prenotato tramite CUP il 22/12 u.s. – si reca all’Ospedale di Locri per una visita in otorinolaringoiatria.
Il reparto si trova al quinto piano, i coniugi preferiscono prendere l’ascensore. Dopo aver selezionato il piano e iniziato la elevazione, purtroppo però, tra il quarto e il quinto piano, l’ascensore si arresta e non riparte più. La coppia tenta di suonare di nuovo il tasto del piano 5, senza veder alcun esito e allora suonano il campanello di allarme, ma nulla. Chiamano subito il figlio che a sua volta chiama i Vigili del fuoco di Siderno.
Pochi minuti e arrivano tutti sul posto. Erano già passati 20 minuti, qualche infermiere e passante avevano sentito le grida d’aiuto. Viene contattata telefonicamente l’assistenza ascensori che risponde però di riuscire ad arrivare sul luogo non prima di mezzora, il panico iniziava a farsi sentire sempre di più. Subito dopo grazie all’arrivo di ulteriori unità dei vigili del fuoco, si riesce ad aprire le prime porte al piano quinto e dopo vari tentativi anche quelle interne dell’ascensore, pur non essendo in piano. Un piccolo salto per uscire dall’ascensore e per i due coniugi solo un grande spavento.
Un ringraziamento va sicuramente a tutte le forze dell’ordine intervenute (Vigili del Fuoco, Polizia di Stato e guardie giurate) pur constatando che nessuno era presente per l’Ospedale di Locri: malgrado la prenotazione per la visita, il reparto era chiuso e nessuno ha pensato di contattare la paziente per rinviare l’appuntamento. L’augurio è che almeno per il giorno dopo (visto l’avviso sulla porta) siano stati avvisati i pazienti.
L’Ospedale di Locri, continua a collezionare grandi disagi, un’enorme infrastruttura a tratti abbandonata, con numerosi problemi quotidiani di organizzazione (ascensori inclusi) non risolti.
lettera firmata