Locri – Ennesimo caso di buona sanità all’ospedale di Locri, precisamente nel reparto di ginecologia diretto dal primario Giuseppe Macrì.

A riportare la notizia il Quotidiano del Sud , edizione Rc, oggi in edicola. 

Una storia iniziata male, e per fortuna, finita benissimo, quella della sera di martedì 11 aprile intorno alle ore 21:00 nel comune di Bianco, una famiglia che si stava preparando per andare a dormire si è ritrovata catapultata in un incubo.

Infatti la signora “Alessia” (nome id fantasia), trovandosi in stato di gravidanza, precisamente alla trentunesima settimana, di colpo, come era seduta sul divano, dopo aver avvertito un colpo nel basso ventre si è ritrovata in una pozza di sangue (si scoprirà poi, di un distacco completo di placenta). Subito la partenza per il nosocomio locrese a bordo di un’autovettura guidata a folle velocità dal marito, e una immensa preoccupazione per le sorti del bimbo.

Appena arrivati in ospedale la signora Alessia, viene subito trasferita nel reparto di ginecologia, e da lì direttamente in sala operatoria, dove ad attenderla c’erano: la ginecologa Barbara Circosta, l’ostetrica Manuela Sgrò, il primario del reparto di pediatria Vittorio Criaco e il primario del reparto Giuseppe Macrì, paramedici ed anestesisti.

Prontamente i sanitari dopo aver avvisato i familiari della donna, in quanto sia lei, che il suo bimbo, erano a rischio di vita e in una condizione di non trasportabilità verso altre strutture sanitarie più all’avanguardia, si è deciso d’intervenire con una operazione d’urgenza che per fortuna e per bravura dell’itera equipe riusciva perfettamente. Infatti dati statistici ci dicono che quando è in atto un distacco completo di placenta, 7 casi su 10 possono portare alla morte sia della mamma che del bambino. “Salvate il mio bambino, salvate il mio bambino- gridava la signora Alessia- la dottoressa che la stava operando le rispondeva: “signora prima dobbiamo salvare lei, cercheremo di bloccare l’emorragia”.

Intanto dopo circa una mezzoretta da dietro le porte della sala operatoria, i familiari della donna udivano lo splendo pianto del bambino che affermava “il dono della vita”. Appena finito l’intervento il primario Giuseppe Macrì col suo modo nobile e gentile si rivolgeva ai familiari dicendo che tutto è andato bene e che anche la signora Alessia da lì a qualche giorno, dopo i dovuti controlli, sarebbe stata dimessa per poter abbracciare la sua nuova creatura sana e piena di vita.

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