Arrivare al pronto soccorso dell’ospedale di Locri con un familiare in gravi condizioni può essere un’esperienza drammatica. È quanto racconta un paziente che ha accompagnato la suocera, colpita da una grave patologia epatica, in un percorso di diagnosi e cure che si è rivelato sorprendentemente efficace e umano.

«Siamo arrivati al pronto soccorso senza risposte – racconta – mia suocera era diventata gialla, ma non sapevamo il perché. Il personale ha agito tempestivamente, eseguendo subito una risonanza, che ha rivelato la presenza di una massa al fegato. In quel momento ci siamo sentiti persi, ma poi è arrivata la nostra ancora di salvezza: la dottoressa Rizzuto».

Il reparto oncologico dell’ospedale di Locri si è dimostrato all’altezza della situazione, con una gestione rapida ed efficiente degli esami e un’assistenza attenta e sensibile. «In sole 48 ore – continua il racconto – sono stati effettuati tutti gli esami necessari e, quando siamo stati trasferiti a Pisa per ulteriori accertamenti, i medici non hanno dovuto ripetere nulla: i referti eseguiti a Locri erano perfetti».

Dopo l’intervento con drenaggi esterni, la bilirubina ha iniziato a diminuire, permettendo alla paziente di stabilizzarsi e prepararsi alle cure successive. «Ora mia suocera si sta preparando per la chemioterapia e la dottoressa Rizzuto sta organizzando ogni passaggio con la massima competenza. Il suo supporto è stato fondamentale, tanto che al ritorno, mia suocera l’ha abbracciata come segno di gratitudine».

La testimonianza si conclude con un forte riconoscimento per l’eccellenza del reparto oncologico di Locri: «Ho parlato con altre persone e tutti condividono la stessa opinione: qui c’è un’organizzazione straordinaria, un’accoglienza che ti fa sentire a casa. Finché non ci si trova in una situazione del genere, non si può capire quanto sia importante non solo la cura, ma anche il supporto umano e psicologico che questi professionisti offrono ogni giorno».

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