Riceviamo e pubblichiamo:
Per esempio presso l’ospedale di Melito Porto Salvo giacciono pressocché inattive -in quanto lo specialista è andato in pensione- apparecchiature nuove come gastroscopi, colonscopi, duodenoscopi con relative colonne, mentre a Locri, pur essendo stato ristrutturato adeguatamente un centro di gastroenterologia ed è in servizio un bravo ed esperto gastroenterologo, non ha le apparecchiature per poter lavorare.
E non si tratta di inosservanza o di trascuratezza (no, questa volta proprio no), bensì di una precisa disposizione del commissario Scaffidi, il quale ha ordinato che le apparecchiature da Melito non si devono spostare. Come mai tanto interesse e tanta cura per l’ospedale di Melito Porto Salvo e per Locri non si provvede? Sia ben chiaro, questa O.S. esprime soddisfazione e plaude per l’attenzione che il Commissario -così come previsto dall’atto aziendale- dimostra nei
confronti dell’ospedale CAPT (centri assistenza primaria territoriale) di Melito Porto Salvo, ma questa organizzazione sindacale PRETENDE nello stesso tempo che altri ospedali, ritenuti CAPT dall’atto aziendale, come quello di Gioia Tauro, e altri a organizzazione sanitaria più elevata -sempre secondo previsione dell’atto aziendale- come gli ospedali Spoke di Polistena e di Locri, abbiano quanto meno lo stesso trattamento.
Investire soldi pubblici per aprire una sezione di emodinamica a Polistena o per l’acquisto delle attrezzature gastroenterologiche a Locri, significa salvare vite umane. Diagnosticare e curare, in regime di emergenza, significa salvare vite umane. Essere dotati di apparecchiature gastroentereologiche per diagnosticare tempestivamente emorragie e malattie causate da corpi estranei o da sostanze caustiche, significa salvare vite umane; fare prevenzione mediante lo
screening dei tumori del colon (malattie in diminuzione in Italia, mentre sono in aumento del 3% in Calabria), e per la diagnosi e il trattamento delle malattie gastrointestinali, significa salvare vite umane.
“Salvare vite umane”: un concetto sancito dalla costituzione ma molto aleatorio nell’ASP di Reggio Calabria! In ultima analisi si tratta di servizi destinati particolarmente ai meno abbienti che non possono permettersi le onerose cure erogate dai Centri privati, i quali ben si avvantaggiano di queste inefficienze pubbliche che sembrano proprio create ad arte da un sistema finalizzato e diretto. In relazione al blocco della Gastroenterologia di Locri, La FP CGIL chiede al Commissario straordinario dell’ASP Reggina di invertire la rotta e di procedere immediatamente all’acquisto delle apparecchiature destinate al Servizio di Gastroenterologia, che, come ospedale Spoke, deve garantire assistenza gastroenterologica H24, utilizzando la gara gia’ espletata e aggiudicata e che, inspiegabilmente, è stata successivamente insabbiata. Una costante, questa, nell’ASP di Reggio Calabria. In difetto di tali provvedimenti la CGIL FP reggina non trascurerà ogni utile iniziativa tendente alla salvaguardia e alla tutela della salute dei cittadini di questo territorio.
Il RSA FP CGIL Bruno Sansotta
Il Segretario per la Sanità FP CGIL Comprensorio Reggio -Locri
comprensorio Gioia Tauro Vincenzo Callea