Piovono nuove denunce sindacali sull’ospedale di Locri. Questa volta a fare la voce grossa è la Segreteria Territoriale della UIL FPL- di RC che rifacendosi al Decreto del Commissario ad Acta n° 64 del 5 Luglio 2016 di approvazione del Documento di riorganizzazione della rete ospedaliera, relativamente ai Presidi dell’ASP di Reggio Calabria, evidenzia come fosse stato decretato inequivocabilmente che il Servizio di Anatomia Patologica, Area Medicina Diagnostica e Servizi, sia allocato nell’Ospedale Spoke locrese. “Tant’è , si legge nella nota a firma di Nuccio Azzarà, Francesco Politanò e Nicola Simone, che all’ospedale di Locri viene espressamente prevista la Struttura di Anatomia Patologica, nel mentre non risulta riportata, e non potrebbe essere diversamente , nell’Ospedale di Melito Porto Salvo”.
Nonostante questo, però, ad oggi, tale strategico Servizio continua ad essere collocato illegittimamente nel presidio di Melito Porto Salvo. Utile, forse, ricordare i disservizi che la qual cosa comporta: spese superflue rilevanti e ritardi di vario genere in primis. Il tutto, inevitabilmente, va a ripercuotersi sulla diagnostica e sulla cura dei pazienti, in particolare di quelli oncologici, ricoverati nei due ospedali spoke di Locri e Polistena, che necessitano di trattamenti medici mirati e tempestivi. “D’altronde, il DCA è tassativo, né si presta ad interpretazioni difformi, visto che fa obbligo ai Direttori Generali delle ASP e delle Aziende Ospedaliere di attuare quanto in esso contenuto secondo le indicazioni e la tempistica indicata e di provvedere al monitoraggio di attuazione; come pure precisa che l’attuazione delle reti sarà obiettivo prioritario dei Commissari/ Direttori Generali delle Aziende Ospedaliere e Sanitarie Provinciali”. La UIL FPL in ultima istanza, atteso l’inarrestabile depauperamento delle risorse strumentali, tecnologiche ed umani dell’Ospedale e vista l’impossibilità di garantire una adeguata risposta sanitaria ai cittadini della Locride, comunica che tra dieci giorni, salvo novità positive, si rivolgerà alle competenti autorità.

ALESSANDRA BEVILACQUA