I care “io mi prendo cura”.
I potenti devono prendersi cura dei più deboli.
Non è di moda il pensiero di don Lorenzo Milani,se ci fossero stati più don Milani, nella chiesa, nella scuola ,nei luoghi di lavoro, avrebbe avuto successo l’idea di un riscatto della classi sociali subalterne. Il prete della scuola di Barbiana , famoso tra l’altro per la “lettera ad una professoressa” ,( testo poco conosciuto nelle nostre scuole )ha detto, scritto e fatto , ciò che ogni donna ed ogni uomo che ricoprono incarichi di rilievo nella nostra società, dovrebbero naturalmente fare. Purtroppo questo non avviene ed “i Pierini”, così venivano definiti da don Milani gli appartenenti alle categorie più privilegiate, agiscono senza pudore e senza tremore né di legge né di coscienza.

Nel centesimo anniversario della nascita di don Lorenzo Milani, mi sento di invitare il commissario della sanità calabrese,on le Occhiuto, a seguire l’esempio per “Prendersi Cura” dei cittadini della locride e colmare i vuoti di dirigenti ospedalieri provocati dall’ultima operazione della magistratura “Sua sanità”. Così come è disumana la non funzionalità di Cup e Ticket presso l’ospedale di Locri, nonostante gli sforzi ed i sacrifici enormi profusi dall’attuale direttore sanitario ospedaliero.

Al presidente Occhiuto ed alla dottoressa Di Furia,comunico l’ inizio dello sciopero della fame dal 1 giugno,sino a quando non affronteranno e risolveranno,con la stessa passione umana e civile di don Milani, questa non più sostenibile situazione di abbandono sociale.

Pino Mammoliti