A fine febbraio scorso si era sottratto alla cattura nel corso di una retata che ha inferto un duro colpo allo spaccio tra i giovani della Piana di Gioia Tauro e da allora era scomparso dai radar degli investigatori che, di certo, non avevano smesso di cercarlo.
Un lavoro certosino, quello dei carabinieri reggini, che si è concluso oggi quando, dopo quasi due mesi e mezzo, è stato infatti catturato il 23enne ricercato S. I. G., che nel frattempo aveva trovato rifugio a Pamplona, la città spagnola famosa per la corsa dei tori.
A far scattare le indagini relative all’operazione Perseverant come si ricorderà, era stata la denuncia del padre di una giovane assuntrice di stupefacenti che, vista la brutta china che stava prendendo la figlia, aveva deciso di deporre l’orgoglio di genitore e confidare la dipendenza della ragazza ai Carabinieri delle Stazioni di Taurianova e di San Martino di Taurianova.
Gli approfondimenti successivi eseguiti dagli investigatori, avviati nel marzo del 2020 e conclusi anni dopo, avevano confermato i timori dell’uomo, riscontrando l’esistenza di un florido mercato della droga leggera e pesante, con base a Taurianova e ramificazioni a Rosarno, Platì e Gerocarne, dove avevano sede i fornitori del narcotico.
Sottrattosi fortuitamente all’arresto e convinto di essere ormai fuori dal raggio di azione dei carabinieri, Gutuman, insieme alla sua famiglia, a Pamplona conduceva una vita normale, in totale anonimato.
Non immaginava, a migliaia di chilometri di distanza dalla Calabria, di avere comunque il fiato dei militari sul collo. Già prima della cattura, infatti, gli investigatori erano riusciti a bucare il circuito di telefoni “citofoni” utilizzato dal 23enne e dai suoi correi e ne monitoravano la quotidianità.
Non gli è così sfuggito quando la madre dell’arrestato, parlando con un parente, ha rivelato di aver lasciato l’Italia e di essere in Spagna.
Appresa la notizia, è stato immediatamente attivato il Servizio di Cooperazione Internazionale del Ministero dell’Interno, che, presi contatti con la controparte spagnola, ha permesso lo scambio di informazioni fra Carabinieri e i gendarmi della Guardia Civil.
Ed è così che, in forza di un Mandato di Arresto Europeo emesso dal Tribunale di Palmi, per il 23enne sono scattate le manette. Ritornato ora in Italia, attende il processo mentre è sottoposto a misura cautelare.
Con l’arresto dell’uomo, i Carabinieri hanno così assicurato alla giustizia tutti gli indagati dell’operazione “Perseverant” colpiti dal provvedimento restrittivo emesso dal Gip di Palmi.
cn24tv.it