È rientrato oggi, giovedì 3 agosto, in Italia dal Libano dove era stato arresto il giugno scorso, Bartolo Bruzzaniti, ritenuto uno dei principali broker del narcotraffico internazionale, capace di organizzare traffici tra il Sud America e l’Italia per oltre due tonnellate di cocaina al mese.

Il ricercato, consegnato a Beirut dalle Autorità libanesi, è giunto all’aeroporto di Roma Ciampino scortato dal personale dell’Unità I-Can del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, insieme ai finanzieri dello Scico e del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria.

Questi ultimi, d’intesa con la Polaria dello scalo capitolino, hanno provveduto a notificargli il mandato di arresto spiccato nei suoi confronti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta da Giovanni Bombardieri.

Come accaduto per il rintraccio e l’arresto, anche in questa occasione, l’Aise ha assicurato la propria fattiva collaborazione.  Bruzzaniti si era sottratto all’esecuzione di una misura cautelare emessa nei confronti di 36 soggetti ritenuti coinvolti in un traffico internazionale di stupefacenti aggravato dalla finalità di agevolare la ‘ndrangheta.

In quell’occasione, tra l’altro, i finanzieri avevano sequestrato oltre quattro tonnellate di cocaina, così sottraendo alla criminalità organizzata calabrese introiti stimati in 800 milioni di euro.

Con l’attività di oggi si chiude il cerchio su tutti i quattro narcotrafficanti di livello mondiale oggetto della misura.

Giunto in Italia è stato immediatamente tradotto nel carcere di Rebibbia. L’arrestato è coinvolto anche in inchieste in materia di narcotraffico, condotte – sotto il coordinamento della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, diretta da Giovanni Melillo – dalle Procure Distrettuali di Milano, Genova e Napoli.

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