“Esprimo particolare apprezzamento per l’operazione odierna coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, diretta da Giovanni Bombardieri e che trae origine da un’articolata attività d’indagine condotta dalla Sezione Operativa e dalla Stazione di Gallina della Compagnia dei Carabinieri di Reggio Calabria, che ha decapitato un’associazione a delinquere dedita allo smaltimento di rifiuti pericolosi che venivano puntualmente bruciati nell’area del mercato di Mortara-San Gregorio”.
Lo afferma in una nota Anna Maria Stanganelli, Garante della Salute della Regione Calabria .
“Già nei mesi scorsi, a seguito di un sopralluogo e delle numerose segnalazioni di alcuni cittadini che lamentavano criticità di carattere igienico – sanitario, generate dai roghi tossici di rifiuti e l’alto tasso di patologie oncologiche tra i residenti della zona, avevo rappresentato alle autorità competenti (Prefettura, Procura, Questura, Comune, Asp) la necessità di intervenire, ciascuno per le proprie competenze, con interventi urgenti e non più differibili per ridare dignità a quella zona, richiedendo contestualmente a S.E. il Prefetto Mariani, la convocazione di un tavolo in prefettura per discutere della condizione di degrado in cui versavano alcune zone di Mortara e San Gregorio, venendo audita nell’ambito del Comitato per l’ordine e la sicurezza di Reggio Calabria.
Il risultato odierno è frutto dell’impegno costante della Procura di Reggio Calabria, nel contrastare la criminalità organizzata, in un territorio spesso profanato da becere pratiche dannose per l’ambiente e la salute dei cittadini. In tutti questi mesi non è mai mancata la mia vicinanza ai residenti e al Comitato Io vivo San Gregorio, che non hanno esitato un solo istante a denunciare la gravità della condizione in cui erano costretti a vivere e a rivendicare la tutela del diritto alla salute. Nel Novembre 2023, su loro impulso, facendo mie le loro preoccupazioni, nell’ambito del tavolo tecnico su “Oncologia, prevenzione e ricerca”, da me promosso, veniva presentato il primo studio epidemiologico sulla Città di Reggio Calabria, avviato di concerto con il Consiglio Nazionale delle Ricerche e con la collaborazione del Grande Ospedale Metropolitano, per valutare il rapporto tra la residenza in determinati quartieri della città, quelli in cui più spesso vengono bruciati i rifiuti tossici ( Mortara – San Gregorio, Rione Marconi, Mosorrofa, Sala di Mosorrofa e Arghillà) e alcune malattie.
Risposte, corroborate dal rigore scientifico, a domande legittime che attengono alla sfera prioritaria della tutela della salute e della vita e che daremo nei prossimi mesi.
È necessario un impegno congiunto, un percorso condiviso con le Istituzioni, la magistratura, le forze dell’Ordine e i cittadini, affinché, ciascuno per le proprie competenze, possano restituire al più presto dignità ad una zona martoriata in cui il diritto alla salute è stato per troppo tempo negato”.