Manca un registro tumori completo e i programmi di screening sono insufficienti. Il 40% dei pazienti si cura al Nord.

La Calabria presenta un quadro a tinte fosche per quanto riguarda l’oncologia. Nonostante le condizioni epidemiologiche di partenza favorevoli e i dati di mortalità più bassi rispetto alla maggior parte delle altre regioni, la prevenzione è carente e i pazienti oncologici calabresi sono costretti a migrare verso le strutture del Nord per ricevere le cure adeguate.

Prevenzione: screening insufficienti e stili di vita scorretti

Il Piano di Rete Oncologica regionale evidenzia la necessità di potenziare i programmi di screening per la mammella, la cervice uterina e il colon retto. La scarsa adesione agli screening e gli stili di vita scorretti (sedentarietà, obesità, basso consumo di frutta e verdura) fanno della Calabria la regione con il terzo posto in Italia per prevalenza di sedentari e il più alto numero di obesi.

Cure: 13 centri oncologici in Calabria, ma servono più posti letto

Al momento, sono 13 le strutture oncologiche negli ospedali calabresi, di cui 4 al centro e 4 al sud. L’ospedale di Locri dispone di 4 posti letto in day hospital e 8 in degenza, un numero insufficiente per le esigenze del territorio.

Un nuovo centro oncologico a Locri

Grazie alla generosità dei cittadini, è in corso di realizzazione a Locri un nuovo centro oncologico denominato “Nuova Oncologia Locri Epizefiri”. Il centro, che sarà dotato di un laboratorio di precisione in oncologia medica e oncoematologica, offrirà ai pazienti un ambiente idoneo e accogliente per le cure.

La speranza di un futuro migliore

La partita del cuore in programma l’11 aprile a Locri tra la Nazionale Attori e le vecchie glorie del calcio locale è solo una delle iniziative benefiche volte a raccogliere fondi per il nuovo centro oncologico. La speranza è che questa struttura possa contribuire a migliorare l’assistenza ai pazienti oncologici calabresi e a ridurre il numero dei “viaggi della speranza”.

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