Non luogo a procedere e dunque prosciolto da tutte le accuse. Questa la decisione del Gup di CrotoneAbigail Mellace, nei confronti di Michele Cavallo, il 35enne accusato dell’omicidio volontario di Mariella Tamborrino, all’epoca 35enne avvocatessa che sei anni e mezzo fa precipitò dal quinto piano di un appartamento in centro a Crotone, in via Santa Croce: era la tarda serata del 31 agosto del 2012.

Il giudice per le udienze preliminari del capoluogo pitagorico è arrivato alla decisione di non mandare a processoCavallo, al tempo legato alla vittima da un rapporto sentimentale, dopo aver disposto un supplemento d’istruttoria: accusato originariamente di istigazione al suicidio, a carico del 35enne l’accusa venne modificata e poi riformulata.

Contestati anche i reati di sequestro di persona, di violenza privata e di lesioni: secondo l’accusa con una “insidiosa, lucida, pervicace condotta di sopraffazione e persecuzione” durata nel tempo Cavallo avrebbe portato alla morte l’avvocatessa.

Non ammazzandola materialmente, insomma, ma – sempre in base alle tesi degli inquirenti – colpendola al volto e facendola precipitare dal balcone.

Un’ipotesi quella dell’accusa che però, e nonostante nuovi testimoni, non avrebbe convinto il Gup, che ha ritenuto non ci fossero elementi tali da essere approfonditi in fase dibattimentale.

Il pm – così come i legali di parte civile che rappresentavano i familiari della Tamborrino – aveva chiesto invece il rinvio a giudizio

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