Si chiude definitivamente il cerchio sull’omicidio di Vincenzo Pirillo, freddato per le strade di Cirò Marina il 5 agosto del 2007 in quello che è sempre stato ritenuto dagli inquirenti come un regolamento di conti all’interno della cosca dei Farao-Marincola. Questa mattina i Carabinieri del comando provinciale di Crotone, assieme ai colleghi del Ros, hanno tratto in arresto quattro persone già poste ai domiciliari in quanto individuate e fermate nel 2019.

In quella occasione, la vittima – ritenuta al tempo reggente della medesima cosca di Cirò – si trovava in un ristorante di Cirò Marina, e venne colpita da numerosi colpi di arma da fuoco che provocarono altri sei feriti tra gli avventori del locale, tra cui una minorenne.

Secondo gli inquirenti, Pirillo avrebbe “esteso eccessivamente la sua ingerenza” nella gestione degli affari illeciti della cosca, infastidendo i vertici della medesima organizzazione al tempo latitanti. Motivo che avrebbe fatto decidere per un omicidio eclatante, alla luce del sole e nel pieno orario di attività, al fine di ripristinare l’autorità della leadership ‘ndranghetistica locale.

Già le indagini preliminari avevano fatto emergere le responsabilità dei quattro soggetti, ognuno dei quali con un ruolo specifico nel fatto di sangue: c’è chi avrebbe pedinato la vittima informando degli spostamenti, chi avrebbe procurato le armi, chi avrebbe gestito le comunicazioni con il mandante (riconosciuto in Cataldo Marincola) ed, infine, l’esecutore materiale della sparatoria.

Fermati dopo 12 anni dal delitto e già ai domiciliari, sarebbero emerse nuove intercettazioni a carico degli indagati (riferite a periodi sia prima che dopo il delitto) che ne avrebbero aggravato il quadro indiziario, spingendo così la Direzione Distrettuale Antimafia a richiedere un aggravamento della misura cautelare.

cn24tv.it