Dallo Studio Legale Lojacono
R. e P.
L’Uffico di Procura – DDA di Reggio Calabria, aveva impugnato la sentenza assolutoria emessa dalla Corte di Assise di Locri, dopo un lunga istruttoria dibattimentale durata più di due anni.
Nel corso del giudizio d’appello, come da richiesta della Procura Generale, era stata disposta la parziale rinnovazione istruttoria, con l’esame del neo collaboratore Manna Ilario, il quale, sentito in videoconferenza dal sito protetto, ha riferito di essere al corrente che Sorgiovanni nel passato sarebbe stato interessato a traffici di stupefacente, ma nulla è stato in grado di precisare sulla contestata appartenenza o vicinanza del predetto al clan Ruga.
Circostanza che, nell’ottica accusatoria, avrebbe avuto rilievo nell’esecuzione del fatto omicidiario, risalente al febbraio del 2016, poiché si è sostenuto che la vittima avrebbe pagato col sangue una relazione sentimentale intrattenuta con la figlia di un presunto boss del luogo.
Nella odierna discussione conclusiva, la PG Dott.ssa Maria Pellegrino, ha chiesto l’accoglimento della impugnazione e la condanna del Sorgiovanni alla pena dell’ergastolo, ma la Corte di Assise di Appello (Presidente Campagna e Relatore Baldassarre) ha confermato la pronuncia assolutoria di primo grado, come richiesto dai difensori Avvocati Francesco Lojacono e Alfredo Arcorace.