La Corte d’assise di Palmi ha emesso la vertenza a seguito del processo di Michele Franzè, 69 anni, ucciso il 9 gennaio 2014 nella sua abitazione rurale sita in contrada Salice nel comune di Galatro. Ha emesso il verdetto di tre condanne e un’assoluzione, le condanne sono state conferite ai fratelli Daniele e Giuseppe Matalone, rispettivamente di 29 e 32 anni, entrambi di Monsoreto di Dinami, condannati a 24 anni di reclusione. L’accusa aveva invece chiesto la condanna all’ergastolo. La pensa è stata ridotta perché sono cadute le aggravanti dei futili motivi e della premeditazione del delitto.

I due fratelli sono stati accusati di aver sparato quattro colpi di fucile da caccia calibro 12 a carica multipla contro Franzè, che è deceduto per insufficienza respiratoria acuta da shock meta-emorragico da lesioni multiple a livello del cranio, dell’addome e del torace.

È stata invece assolta dal reato di calunnia Filomena Sirgiovanni, 53 anni, madre dei fratelli Matalone. Per lei è arrivata la riqualificazione del reato che si è quindi trasformato in favoreggiamento personale, da qui l’assoluzione per mancanza di una causa di punibilità. La donna era stata infatti accusata di aver incolpato l’omonima cugina, pur sapendo della sua innocenza, del delitto di Franzè. Per lei il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 4 anni di reclusione. La donna, secondo gli inquirenti, era legata alla vittima.

È invece di due anni e otto mesi la condanna per Carlo Mercuri, 29 anni, pure lui di Dinami. L’uomo è stato imputato per favoreggiamento personale, dal momento che è stato accusato di aver aiutato i fratelli Matalone a eludere le investigazioni raccontando fatti che, per gli inquirenti, non corrispondono a verità. Sui due fratelli Matalone pende inoltre la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici, e il pagamento delle spese processuali e di mantenimento in carcere ed al risarcimento alle parti civili.

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