Aristide Bava
SIDERNO – Alcune tra le più significative opere scritte sui Martiri di Gerace da parte di autori contemporanei sono stati donati dal Dirigente scolastico Dell’ Istituto Comprensivo ” Bello, Pedullà , Agnana” di Siderno, Vito Pirruccio al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino e saranno esposte nella Biblioteca dell’importante struttura piemontese a disposizione degli studiosi ” quale strumento di approfondimento e di ricerca”. Comunicazione in questo senso è stata data al Ds Vito Pirruccio dal Direttore del Museo, Ferruccio Martinotti, che ha accettato di buon grado i libri sui Martiti di Gerace.
I testi inviati a Torino sono stati ” I cinque Martiri di Gerace” di Domenico Romeo, “Cospirazione, economia e e società nel Distretto di Gerace” di Vincenzo Cataldo, ” storie di idee e rivoluzione” di Vincenzo Cataldo, ” Michele Bello” di Domenico Romeo, ” Memorie storiche sugli avvenimenti politici avvenuti nel Distretto di Gerace nel settembre delk 1847 ” di Domenico Grillo, ” Lo scultore Jerace e il monumento ai cinque Martiri di Gerace” di Vincenzo Cataldo, ” Precursori dell’ Unità d’Italia ” di Domenico Romeo e ” Tra mito e realtà dello stesso autore.
L’ importante decisione del Direttore del Museo Nazionale del Risorgimento di Torino fa seguito all’iniziativa attivata dal Dirigente scolastico Vito Pirruccio alcuni mesi addietro allorchè , sulla base degli obiettivi del Museo indirizzati anche, a diventare “inclusivo nei confronti di pagine “dimenticate” della nostra storia per dar conto della ricchezza del fenomeno patriottico lungo tutta la penisola” invitò il Museo a consentire la valorizzazione delle figure dei Cinque Martiri di Gerace, “eroi” calabresi poco conosciuti a livello nazionale. Pirruccio, che è anche presidente dell’ Associazione Museo della scuola ” I care” di Siderno, scrisse una dettagliata lettera per ricordare l’importante pagina di storia del territorio Locrideo legata alle vicende dei cinque Martiri di Gerace , fucilati il 2 ottobre del 1847 dal plotone di esecuzione del Generale Nunziante nello splendido borgo storico calabrese e,poi, in segno di disprezzo, gettati nella “lupa”, una,purtroppo, ben nota fossa comune.
Ciò in un momento in cui – precisò Pirruccio” la gioventù del tempo versava il sangue per l’ideale di una Italia, unita, libera e indipendente. Quindi l’appello al Museo Torinese affinchè venisse data meritata collocazione nel proprio palinsesto museale al cinque martiri, ovvero, Rocco Verduci, Pietro Mazzone, Gaetano Ruffo, Domenico Salvadori e Michele Bello. ” Un modo questo – precisava Pirruccio – non solo per restituire ai protagonisti di quella vicenda la loro giusta collocazione nella storia nazionale, ma per rimuovere un luogo comune alimentato anche da antistorici filoni neoborbonici, di un Sud e di una Calabria solo terra di contadini ignoranti che accolsero con forconi i giovani italiani infiammati dallo spirito mazziniano”. Un doveroso omaggio, dunque, ai cinque giovani calabresi del territorio della Locride.
Alla richiesta del DS Vito Pirruccio, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino rispose positivamente precisando però che il Museo non possedeva alcuna testimonianza dei fatti di Gerace,” nè fra i pezzi delle proprie collezioni, nè negli Archivi storici”. Da quì la successiva iniziativa di Pirruccio con l’invio dei volumi sui Cinque Martiri di Gerace che, adesso, troveranno degna collocazione nella Biblioteca del Museo.