Si ricostruisce il castello e contemporaneamente si organizza il corteo storico con gli stessi personaggi che vi ruotavano intorno.

Per più di due secoli è calato il silenzio su quella che fu la storia della più potente famiglia che ha dominato incontrastata in Calabria Ultra.
Dalle nebbie del tempo oggi prenderanno corpo personaggi vissuti in un’epoca lontana dalla nostra. Si metteranno in scena fatti accaduti realmente nelle nostre contrade. Finalmente, attraverso una ricostruzione meticolosa e rigorosamente scientifica, scopriremo la ragione della presenza di alcune significative testimonianze sul nostro territorio.
Autore principale di quanto si è realizzato a Roccella, tra la fine del 1500 e l’inizio del ‘600, fu Fabrizio Carafa, discendente di quel famigerato Giovanbattista Carafa, che fu ritenuto responsabile di tanti delitti e malversazioni al punto che per i gravissimi abusi sui vassalli venne arrestato, processato e condannato alla decapitazione. Fu così che “al marquis de Castillo Vetere a XVII de diziembre a seys horas de noche le fue cortada la cabega dentro de la Vicaria”.
Al di là di questa triste vicenda, la novità del corteo a Roccella non è un caso.
Vi siete domandati come mai a volte accadono fatti coincidenti? A Roccella si sta recuperando Palazzo Carafa, che non è una mera ricostruzione materiale di un manufatto che si è andato deteriorando nel tempo a causa degli agenti atmosferici e soprattutto per colpa degli uomini che hanno voltato le spalle al loro passato, un passato considerato da abbattere, da condannare e da distruggere in una sorta di damnatio memoriae.
Oggi è nata una nuova sensibilità. Oggi, pur non condividendo quel tipo di potere dispotico di alcuni secoli fa, contrario alla libertà dell’individuo, in cui la società era costruita in senso piramidale, si vuole rileggere quella storia rievocandola e riproponendola per dare a noi stessi una nuova dimensione, non più appiattita sulla realtà di oggi, ma su uno sfondo che ci appartiene, quello dei Carafa della Spina, le cui testimonianze sono ancora evidenti. Dunque corteo e ricostruzione del palazzo dei Carafa vanno all’unisono.

(fonte: Roccella com’era/foto è di Pino Curtale)

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