“Considero molto positivamente il fatto che finalmente la governance delle risorse afferenti agli interventi in investimenti in conto capitale e riferiti alle regioni, soprattutto quelle obiettivo convergenza, sia stata accentrata in un unico ministero”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto – riporta l’ANSA in un’agenzia – nel corso dell’audizione in commissione Bilancio della Camera, nell’ambito dell’esame del decreto legge 124/2023 su disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno.
Occhiuto ha valutato positivamente anche la previsione degli accordi per la coesione “che va in una logica di sistemizzare l’impiego delle risorse per le regioni” ma ha espresso qualche dubbio “sulla possibilità di poter adottare lo stesso schema di lavoro a tutte le Regioni. Faccio un esempio, il governo ha recentemente stipulato un accordo per la coesione con la Regione Liguria. Non ha stipulato ancora alcun accordo di coesione con le Regioni del mezzogiorno. E’ di tutta evidenza che questa circostanza deriva anche dal fatto che la Liguria e prendo una regione a caso, ha risorse del Fondo di sviluppo e coesione per complessivi 200 milioni, comprensivi anche della quota di finanziamento del Por”.
“Le Regioni obiettivo convergenza hanno risorse molto più significative. La mia, per esempio, al netto delle risorse già anticipate con provvedimenti di legge nei mesi e negli anni passati, deve destinare a nuovi interventi due miliardi e due. Le regioni del Sud e la mia in particolare, hanno solo nel nel Fsc e nel Por le risorse occorrenti per le politiche regionali, di sviluppo, del welfare, per investimento. Prevedere come mi pare di capire il ministero voglia fare che gli accordi debbano essere stipulati con l’indicazione anche della progettazione esecutiva per i diversi interventi è un po’ complicato per alcune regioni. In Benissimo il monitoraggio che ci rassicura in ordine al fatto che gli interventi verranno fatti, però cioè siccome. Fsc copre un copre un arco temporale più lungo del Pnrr ci sono negli interventi che noi proponiamo degli interventi che magari si realizzeranno nel 2027. Per questi interventi forse bisognerebbe prevedere dei requisiti perché siano ammissibili un po diversi da quelli che si prevedono per regioni che hanno minore consistenza Fsc”. In merito al definanziamento, Occhiuto ha sostenuto di ritenerla “in qualche modo una sfida per chi governa le regioni del sud, quindi in linea di principio non sono contrario. Sono contrario invece a norme che siano ingiuste e che provochino, per l’appunto, il definanziamento e sono contrario ad accordi di partenariato come quelli a cui facevo riferimento prima che considerano realtà diverse allo stesso modo”.
“Credo che la Zes unica possa rappresentare davvero uno shock per il Mezzogiorno – ha poi detto il presidente della Regione Calabria -. In un momento nel quale il Mezzogiorno, sarò anche un visionario, ma può vivere quello che hanno vissuto le regioni del nord qualche decennio fa, quando si sono avvantaggiate dal fatto di essere prossime al motore di sviluppo dell’economia europea che era il manifatturiero tedesco”.
“Oggi – ha aggiunto – ho sotto gli occhi, in Calabria, quanto importante sia diventato il Mediterraneo e le regioni del sud, siccome si affacciano sul Mediterraneo, possono essere davvero risorse capaci di avvantaggiarsi di questa circostanza. Se vogliamo frenare davvero i flussi di migranti, il modo migliore per farlo è dare la possibilità a queste persone che scappano dalla fame e dalla guerra, anche io scapperei dalla fame e dalla guerra, la possibilità di vivere laddove la fame, la guerra non c’è più. E allora bisogna fare degli investimenti. Se l’Europa farà degli investimenti come mi pare facciano sulla sponda sud del Mediterraneo questi Paesi cresceranno con un tasso di incremento del Pil sensibilmente superiore a molti paesi europei. E allora Calabria, Sicilia, le regione del Mezzogiorno possono avvantaggiarsi di questa circostanza e la Zes può essere la piattaforma logistica per le imprese che vogliono utilizzare le nuove opportunità offerte al Mediterraneo”. Occhiuto ha valutato positivamente l’estensione della Zes a tutto il Mezzogiorno.
“Se mettiamo sui due piatti di una bilancia – ha aggiunto – da un lato le agevolazioni fiscali che la Zes concede e dall’altro la semplificazione, cioè l’idea di poter autorizzare in tempi brevissimi, la semplificazione vale persino più delle dei vantaggi fiscali. Estendere questa semplificazione a tutto il Mezzogiorno è una cosa estremamente positiva. Anche qui, però, il rovescio della medaglia. Sono preoccupato della governance del sistema. E’ vero, non tutte le Zes sono state performanti nel corso degli ultimi anni. Però devo dire che nella mia Regione la Zes ha svolto un lavoro molto positivo. Abbiamo dato autorizzazioni in un mese. E allora la governance della Zes deve essere tale da consentire il rilascio di queste autorizzazioni, così come è avvenuto nelle realtà dove la Zes ha funzionato meglio. E mi pare che nel decreto, insomma, queste garanzie non ci siano, sebbene si prevede una fase transitoria con i commissari Zes che continuano a svolgere la loro attività”.