“È importante che il governo ci stia vicino, perché la sanità della Calabria è in macerie. Oggi che il sistema sanitario nazionale vive problemi gravi in seguito al Covid, il sistema sanitario calabrese li vive in maniera ancora più consistente”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervistato da Lavinia Spingardi ad “Agenda”, su SkyTg24. “Faccio l’esempio del reclutamento dei medici: è difficile trovare medici per i pronto soccorso anche in Veneto e in Lombardia, in una regione come la Calabria, che ha un sistema sanitario poco attrattivo, è ancora più difficile. Ho chiesto al governo di fare in modo che in Calabria si possano assumere dei medici così come si assumono i magistrati, i poliziotti. Se un magistrato viene in Calabria ha, giustamente, benefici di carriera ed economici, perché siamo una zona disagiata. Allora io dico all’esecutivo nazionale, datemi la possibilità di fare in modo che se un medico partecipa ad una procedura concorsuale in Calabria e decide di lavorare da noi – magari in un pronto soccorso difficile come quelli di Gioia Tauro, di Locri di Polistena – due anni di lavoro gli valgono il doppio, così come per i magistrati. La sanità è zona disagiata in Calabria, altrimenti un commissariamento di 12 anni non avrebbe avuto ragione di esserci”, ha sottolineato il governatore Occhiuto.

“La Calabria ha un debito sanitario sul quale si è fantasticato per tanti anni, si è detto che era di 3 miliardi, poi di 1 miliardo. Il governo ha mandato diversi commissari che non sono riusciti a quantificarlo”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, intervenendo ad “Agenda”, su SkyTg24. “Io – ha spiegato Occhiuto – sto utilizzando la Guardia di Finanza, con la quale abbiamo fatto un accordo per il quale dovrà valutare i crediti che le aziende dicono di vantare nei confronti della Regione. Abbiamo realizzato una piattaforma e invitato tutti i fornitori del sistema sanitario a iscriversi, ed è successo che alcune cliniche, aziende e imprese, che risultavano come creditrici, non si sono neanche iscritte, perché, evidentemente, il fatto che ci sia di mezzo la Guardia di Finanza le ha indotte ad evitare di pretendere crediti di prestazioni che probabilmente sono stati già pagati. In Calabria – ha aggiunto il presidente della Regione – ci sono alcune imprese che hanno avuto pagamenti due o tre volte per le stesse prestazioni, lucrando sul deficit di capacità amministrativa di qualche azienda sanitaria. Entro fine anno quantificherò, finalmente, il debito sanitario, facendo quello che non si è fatto in 12 anni di commissariamento”.ù

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