R. e P.
La drammatica esperienza del COVID-19 ha permesso a diversi operatori sanitari di essere gli attori principali della lotta contro la pandemia, attraverso l’erogazione delle cure primarie.
Nonostante la situazione sia stata affrontata con virtù dai professionisti della salute impegnati sul campo, sembra che il futuro di alcuni di essi, perlomeno il futuro immediato, sia ostacolato da problemi burocratici e manovre amministrative alle prese con tagli, carenze e ritardi istituzionali.
C’è stato un tempo, tuttavia, in cui O.S.S. e infermieri si sono vestiti da eroi, assumendo l’onere del coraggio, per far fronte ad una crisi sanitaria su scala globale. È doveroso chiedersi, però: che valore viene attribuito a quel coraggio, se il futuro lavorativo di questi stessi operatori risulta incerto? Cosa rimane della loro fatica, sudore, pianti misti a sorrisi dietro le maschere di protezione? Quasi nulla.
Sono stati definiti “eroi” anche gli O.S.S. e Infermieri Liberi Professionisti che hanno prestato servizio, a partire dal 2020, nel momento di quella che è stata definita “la crisi sanitaria più grave degli ultimi cent’anni”, presso i diversi ospedali del territorio calabrese (Covid Hospital di Gioia Tauro, P.O. Santa Maria degli Ungheresi di Polistena, P.O. di Locri, etc..).
Sono operatori che hanno “combattuto” in prima linea, anche in situazioni non molto favorevoli: turni massacranti, carenza di DPI, sovraccarico di lavoro e rischio maggiore di contagio per sè stessi e per le loro famiglie. Eppure, tutto ciò non li ha mai fermati. Da quasi quattro anni, infatti, sono impiegati, in regime di lavoro a tempo determinato- Libero Professionale (P. IVA), nei reparti di degenza (dapprima Covid, poi riconvertiti in reparti ordinari), per garantire l’erogazione e il mantenimento delle prestazioni assistenziali territoriali. Tutto ciò sembra dover terminare la corsa il 30 Giugno 2024, poiché, questi stessi operatori rischiano di essere “sostituiti” , o peggio ancora, “dimenticati” dalle istituzioni preposte, le quali non riescono a delineare una situazione chiara in merito al loro futuro e che stanno procedendo col piano assunzioni, frutto di graduatorie vigenti in esaurimento.
Ad oggi, quindi, che ne sarà di loro?
Possibile che non possa valere il diritto alla “STABILIZZAZIONE relativa al personale a tempo determinato/FLESSIBILE, in possesso dei requisiti previsti per stabilizzazione ai sensi dell’art. 1, comma 268, della Legge 30 Dicembre 2021, come modificato dal D.I. 198/2022, convertito alla legge 24 Febbraio 2023 n° 14”?
Gli “eroi” vanno aiutati, sostenuti e soprattutto meritano risposte.
Questo appello è diretto allo Stato, al Presidente Occhiuto, agli organi preposti, e a chiunque possa decidere le sorti di questi professionisti, nella speranza che ogni operatore impiegato, a vario titolo, e con ogni tipologia di contratto possa ricevere risposte e chiarimenti in merito al proprio FUTURO LAVORATIVO, e raccolga i frutti di anni di sacrifici.