Con l’entrata in vigore, lo scorso 1° dicembre 2024, del decreto “Pietà popolare, tesoro prezioso della nostra Chiesa”, Mons. Francesco Oliva, vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, ha inaugurato una nuova fase per le manifestazioni religiose delle comunità locali. Il documento, frutto di un lungo percorso di riflessione e formazione, introduce norme volte a integrare la Pietà popolare con la vita liturgica, promuovendo un approccio più spirituale e missionario.
Il decreto prevede un significativo cambiamento nella gestione di feste e processioni, storicamente cuore della devozione popolare. Tra le disposizioni principali, vi è il divieto di duplicazioni e triplicazioni degli eventi religiosi, anche se legati a voti o tradizioni secolari. Inoltre, viene ribadita la centralità della Domenica e dei Tempi forti dell’anno liturgico, limitando le celebrazioni a specifiche feste di Classe A e B, e rispettando rigorosamente le date liturgiche stabilite dal Calendario. Un esempio su tutti è l’osservanza della Solennità dell’Immacolata Concezione, che dovrà essere celebrata esclusivamente l’8 dicembre, per mantenere il legame con il cammino di Avvento.
Il decreto mira anche a trasformare le feste popolari in momenti autentici di vita spirituale. Le processioni, in particolare, devono essere occasioni di preghiera pubblica e non semplici manifestazioni folkloristiche. Si chiede di evitare che i fuochi d’artificio interrompano il corteo, riservandoli esclusivamente alla conclusione. Questa scelta, seppur innovativa, potrebbe incontrare resistenze, ma rappresenta un passo necessario per riportare al centro la dimensione liturgica.
Il direttore dell’Ufficio Liturgico, Sac. Nicola Commisso Meleca, invita i parroci e i comitati festa a un dialogo costruttivo, sottolineando che l’obiettivo non è ridurre per il gusto di farlo, ma creare uno spazio in cui la Pietà popolare diventi uno strumento di evangelizzazione e carità. Mons. Francesco Oliva ha ribadito l’importanza di questo percorso di rinnovamento, dichiarando: “La nostra Chiesa è chiamata a riscoprire l’essenza della fede, armonizzando tradizione e liturgia, e offrendo alle comunità un volto più autentico, missionario e solidale.”
Le nuove disposizioni rappresentano una sfida per le parrocchie della diocesi, chiamate a trovare un equilibrio tra innovazione e rispetto delle radici. Tuttavia, l’obiettivo resta ambizioso: fare della Pietà popolare non solo una testimonianza di fede, ma anche un mezzo per rispondere concretamente alle necessità spirituali e sociali delle comunità di Locri-Gerace.
telemia