Dopo le balle raccontate dal sottosegretario Del Mastro e ascoltate con ossequioso silenzio dai cerimonieri di gran corte locrese, in occasione della visita di qualche giorno fa, arrivano i primi segnali di allarme che, se non bloccati nel breve giro di una settimana,rischiano di fare scappare il morto( spesse volte si tratta di poveri disgraziati) mentre il silenzio delle istituzioni è sempre più imbarazzante.
A svelare ciò che si nascondeva dietro un tour elettorale è stato il destino,per fortuna solo giocherellone e non cinico e drammatico come in altre occasioni, che ha fatto cadere qualche calcinaccio a pochi centimetri dalla testa di un magistrato in servizio presso la Procura della Repubblica di Locri.
Del Mastro e tutti i parlamentari e senatori calabresi che del ” Nuovo Tribunale di Locri” detengono la “prima pietra”,il resto del materiale è in fase di scoperta, della condizione strutturale dell’ immobile attuale se ne strafottono, così come il resto dei politici ed amministratori, salvo presenziare a qualche fiaccolata per commemorare qualche vittima della incuria e della indifferenza.
Le aule dell’ attuale Palazzo di Giustizia somigliano sempre più ad un carnaio indistinto di persone e ruoli. In pochi metri quadrati -gli altri sono chiusi per lavori in corso- ci sono magistrati,cancellieri, avvocati, testimoni ed imputati.
Della qual cosa non interessa a nessuno.Soprattutto a chi quella condizione la vive quotidianamente.
Ora, sarebbe il caso di chiedere con chiarezza ed urgenza ai nostri amministratori e senatori e deputati di varie tonalità politiche,cosa vogliono fare del nuovo Palazzo di Giustizia e come vogliono garantire sicurezza e funzionalità al vecchio,non essendo quest’ ultimo dotato di certificato di agibilità.
P.S.
So perfettamente che questo mio post sfrenera’ una attività di slinguamento di lombi sacri e scarpe di varia misura, per esprimere solidarietà e sdegno tra nani e pinguini;ma il mio solo intento è quello di scongiurare momenti di ipocrita cordoglio.
Avv. Pino Mammoliti