Partì a soli otto anni dalla provincia di Reggio Calabria per l’America. Dopo aver trascorso la sua giovinezza a Gioiosa Ionica, “tra colline ondeggianti e strade strette” e ricordandosi di Mammola, città che gli aveva dato i Natali, senza dimenticare lo Ionio “blu, dove fare tante nuotate”. Sal Albanese, l’America l’ha trovata davvero. Perché col tempo, e con l’aiuto dei servizi per gli immigrati, Sal e la sua famiglia sono riusciti ad elevarsi da classe operaia prima a classe media poi, e grazie agli studi e alla conformazione democratica sono riusciti a far avverare il loro sogno Italo-Americano. E proprio tra le fila dei democratici ha deciso di schierarsi dal 1982, dopo essersi diplomato presso la “John Jay High School” nel 1967, e dopo aver conseguito una laurea in Lettere nel 1972, ed un “Master of Arts” in medicina nel 1976. Entrato in politica, sotto la spinta della comunità residente è stato eletto presso il Consiglio Comunale, battendo un candidato in carica da 21 anni. Nel 1985, ha introdotto la prima normativa in America che incarna i principi MacBride, che vieta al governo di fare affari con le aziende che discriminano i cattolici in Irlanda del Nord. Nel 1986 ha votato una legge a favore dei diritti degli omosessuali.
Rieletto 4 volte, insegnante di scuola pubblica per 11 anni, conseguiti riconoscimenti anche a livello legale, restò in carica fino al 1997, quando, a sorpresa, si candidò per la prima volta a sindaco della città, dopo essere stato membro dei comitati di sicurezza pubblica, l’istruzione, e trasporti, esperto in materia di polizia. In quel tempo venne subito soprannominato dai media americani come “Sal who?” ovvero “Sal chi?”, a voler sottolineare come si trattasse di una candidatura poco attesa, anche perché Sal non aveva beneficiato del finanziamento pubblico e le sue apparizioni, rispetto a candidati più quotati erano davvero esigue. A dimostrarlo il suo spot elettorale, girato solo 4 giorni prima delle primarie. Arrivava, altrettanto sorprendentemente, terzo, dietro l’allora candidato Messinger, e il Rev. Al Sharpton, ottenendo il 20% delle preferenze.
Negli ultimi quindici anni, Sal Albanese ha lavorato nel settore privato nel campo giuridico e finanziario. Negli ultimi nove anni è stato amministratore delegato della “Mesirow Financial”. Vive a Brooklyn con la moglie Lorraine, e con 2 figlie. Albanese vuole fortemente che l’istruzione possa rappresentare anche in futuro un punto fondamentale della scalata sociale dei più deboli. A tal proposito vuole favorire un riassetto finanziario degli istituti scolastici, garantire maggiore accessibilità, rivoluzionare soprattutto l’istruzione nei primi anni d’età creando degli istituti rivolti a bambini dai 0 a 3 anni, al fine di consolidare la loro fase di apprendimento, cambiare il modo in cui vengono formati gli insegnanti, informatizzazione e sviluppo tecnologico. A livello politico rifiuta i finanziamenti perché favoriscono le lobby, e gli interessi di pochi, circondarsi di specialisti in tutti i settori, andando a ricercare le figure più importanti della città. Vuole incrementare la sicurezza, aumentando il numero di agenti e di uffici governativi nella città. Vuole migliorare il sistema dei trasporti, e puntare fortemente su sistemi rinnovabili. Lui invece non teme niente, anzi è convinto di poter fare bene e “rendere orgogliosi i Calabresi” come recentemente ha affermato, assicurando come la Calabria, e come Gioiosa Ionica siano spesso tra i suoi pensieri, che qualche volta ci è tornato, soprattutto per far piacere alla madre, e che un giorno spera di tornarci, magari da sindaco della città più importante al mondo, perché come lui stesso dice “non mi dimenticherò mai della Calabria”. Adesso ci riprova a candidarsi a Sindaco della Grande Mela, speriamo possa finalmente riuscire nel suo intento.
lr e Pasquale Cotroneo – il dispaccio