Mi state scrivendo in migliaia, da ogni parte dell’Italia… vorrei rispondere singolarmente a tutti ma non riesco. Questa è la nostra famiglia che ieri sera si stava sgretolando in mille pezzi. Le forze dell’ordine hanno fatto un lavoro eccezionale, mentre io avevo perso le speranze, un’intera città, anzi Regione, si è bloccata per cercare la nostra bambina. Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che Sofia sta bene. Grazie, grazie, grazie a tutti, vorrei abbracciare ogni singola persona. Una mamma e un papà che ieri sono morti e risorti”.

I genitori di Sofia, la neonata il cui rapimento, ieri sera, ha lasciato senza fiato, per ore, non solo la nostra regione quanto tutta Italia, affidano ai social la loro gioia dopo aver potuto riabbracciarla e metter fine alla loro angoscia, e con questo piccolo messaggio hanno voluto ringraziare quanti si sono immediatamente prodigati per ritrovare la loro piccola, cosa fortunatamente avvenuta di lì a poco.

Come noto, la bimba si trovava nella stanza della mamma, nella clinica Sacro Cuore di Cosenza, insieme alla mamma (casalinga di 27 anni) e alla nonna, suocera di quest’ultima quando una donna, di statura basse e col volto parzialmente coperto da una mascherina e con i capelli raccolti in treccine, è entrata sostenendo di essere una puericultrice e di dover portare la piccola dal pediatra.

Una volta presa Sofia, si è allontanata non facendo ritorno. La mamma e le nonne non vedendola tornare si sono insospettite e hanno chiesto informazioni scoprendo quanto stesse accadendo.

L’accaduto è stato ripreso, in parte, dalla videosorveglianza interna della Clinica, che ha immortalato i momenti clou del rapimento, quando nel corridoio della struttura sanitaria la donna si è avvicinata ad un ovetto da neonato ed è stata poi raggiunta da un uomo con un cappellino. Entrambe hanno provato a sistemare la piccola nell’ovetto, non riuscendoci, dopodiché hanno guadagnato l’uscita.

LA CITTÀ CINTURATA

Immediate sono scattate le indagini della Squadra mobile locale e della scientifica per i rilievi. Una vicenda complicata per gli investigatori: la famiglia di Sofia è una famiglia normale, composta dalla mamma, semplice casalinga, ed il padre di 29 anni che lavora alla Conad; i due hanno anche un altro figlio, di 6 anni. Assolutamente nulla di anomalo o che potesse fare pensare a qualche vendetta o chissà cos’altro.

La polizia, però non demorde e, soprattutto non perde tempo, attivando posti di blocco alle uscite della città. Sarà di lì a poco una pattuglia della Mobile a intercettare l’auto coi due fuggitivi e con a bordo la neonata, che vengono bloccati mettendo fine all’angoscia.

La piccola viene poi riportata in clinica attesa da una gran folla che l’accoglie con uno scrosciante applauso, prima di essere consegnata nella mani dei genitori, e per poi essere sottoposta a dei controlli.

I DUE FERMATI

Sempre la Polizia ha quindi fermato la coppia, una 51enne di Cosenza ed un 43enne senegalese. La donna, secondo quanto si è appreso, avrebbe simulato una gravidanza per 9 mesi ed una settimana fa aveva postato sui social di avere partorito un bambino. Sofia è stata infatti ritrovata vestita come un maschietto. Secondo alcune testimonianze, la 51enne sarebbe stata per ore nei pressi della clinica.

In base a quanto riferito da Saverio Greco, responsabile della struttura sanitaria che appartiene al gruppo IGreco, quest’ultima sarebbe entrata in clinica alle 18.09, durante il normale orario di visita.

“Non chiediamo a chi entra i documenti d’identità. Quanto accaduto ci farà ripensare alle misure di ingresso” ha affermato Greco che ha poi rivelato di essere arrivato nella casa dei due presunti rapitori, a Castrolibero, insieme alla Polizia, trovando l’abitazione addobbata a festa “quindi come se ci fosse una nascita di un bambino”. E confermando appunto che la piccola fosse stata vestita con abitini da maschietto.

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