R. e P.

26 MAGGIO 2024 – “A nessuno è dato trarre conclusioni sul “come?” e “perché?” una neonata sia stata trovata priva di vita, con ancora il cordone ombelicale attaccato, tra gli scogli del mare di Villa San Giovanni. Ogni congettura sarebbe arbitraria, generica e soprattutto mancherebbe di rispetto alle autorità inquirenti. Ciò che invece va detto è che l’episodio desta raccapriccio e non dovrebbe mai accadere”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria.
“A chiunque potrà venire in mente di inquadrare questa morte entro il perimetro di un contesto di degrado sociale, ma ciò – evidenzia il Garante – non basta a giustificare in alcun modo la mancanza di pietas, anzi denota spietatezza nel modo di disfarsi, ponendo il corpicino in una busta di plastica a sua volta contenuta in uno zaino. Ciò è davvero inaccettabile”.
Per Marziale: “Che la bambina sia morta prima o dopo essere gettata in mare lo dirà l’autopsia, ma in entrambi i casi la verità è difficilissima da accettare, perché indicativa di una cultura opposta al rispetto della vita umana”.