E’ iniziato con mezz’ora di ritardo, per protesta, in tutti i centri dialisi della provincia di Reggio, il trattamento salvavita dei pazienti. A darne notizia è il segretario regionale dell’Aned, Pasquale Scarmozzino.

“La totale adesione alla protesta si è resa necessaria per l’insipiente azione della Asp reggina, del Dipartimento regionale Tutela della Salute e per la latitanza della politica sollecitata invano negli ultimi quattro anni dalla nostra associazione”. In particolare l’Aned rileva “l’insufficienza di posti rene artificiali al punto da costringere i reggini della città e della provincia a emigrare, letti bilance rotti in alcuni centri, carenza di organico medico ed infermieristico e assenza di convenzione per trasporto dializzati non deambulanti o impossibilitati, scaricando oneri economici e sociali sulle famiglie dei pazienti”. Inoltre si sottolineano il “ritardo irregolare ed incomprensibile di rimborsi viaggi e i problemi per la dialisi turistica”.

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