Entriamo nel monastero ortodosso di San Giovanni Theristìs a Stilo, dove ad accoglierci è padre Giustin. La comunità rumena guidata dal monaco si prepara con devozione alla festa di San Giovanni Theristìs, che si terrà domenica mattina.

Non è solo la comunità ortodossa a celebrare l’evento, ma l’intera Vallata dello Stilaro, per la quale San Giovanni Theristìs è considerato il protettore. Il monastero, retto da padre Giustin, rappresenta un importante punto di riferimento spirituale per i fedeli, che si radunano per onorare la memoria del santo.

Un momento di fede e raccoglimento

“Con l’aiuto di Dio e la benedizione del nostro vescovo Siluan, anche quest’anno festeggiamo San Giovanni Theristìs,” racconta padre Giustin. La celebrazione, prevista per domenica 23 febbraio, avrà un carattere più raccolto e intimo, poiché il vescovo non potrà essere presente. Tuttavia, la comunità ortodossa romena della Calabria si riunirà comunque per la solenne liturgia delle 10 del mattino, seguita da un momento conviviale nel segno della tradizione cristiana.

La vita monastica, però, non è fatta solo di celebrazioni, ma anche di sacrifici e preghiera. “Il monaco vive ritirato dal mondo, ma al tempo stesso in mezzo al mondo, perché preghiamo per tutti, soprattutto in questi tempi difficili,” spiega padre Giustin.

La rinascita del monastero e il miracolo del mietitore

Ci troviamo nel cuore della terra del monachesimo basiliano, oggi conosciuta come Vallata Bizantina dello Stilaro. Il monastero ha ripreso vita nel 1994, con il ritorno dei monaci ortodossi, restituendo alla comunità tradizioni che si erano perse dopo lo scisma del 1054 tra Roma e Costantinopoli.

La venerazione di San Giovanni Theristìs non si limita a febbraio: nel corso dell’anno liturgico, altre celebrazioni ricordano i suoi miracoli. Tra questi, il celebre evento della mietitura, che si commemora a giugno. Secondo la tradizione, nel 1000 il santo giunse nella contrada Maroni durante un temporale che minacciava il raccolto dei contadini. Dopo la tempesta, i lavoratori trovarono il grano già mietuto e disposto in covoni, riconoscendo in ciò un segno della santità del monaco, poi ribattezzato “il mietitore”.

Oggi, la sua figura continua a essere un simbolo di protezione e speranza per la Vallata dello Stilaro, dove fede e tradizione si intrecciano nel cuore della Calabria ortodossa.

Ugo Franco- telemia