Santoro è stato coinvolto nell’operazione “Stige” in relazione alla quale lo scorso settembre il Gup di Catanzaro, all’esito del giudizio abbreviato, ha pronunciato una sentenza, di primo grado, di condanna alla pena di oltre 17 anni di reclusione per partecipazione ad associazione mafiosa, procurata inosservanza di pena, favoreggiamento personale, turbata libertà degli incanti, tentata estorsione), tutti aggravati dal 416 bis.
Santoro, secondo i magistrati, è il “controllore” per conto della cosca “Farao – Marincola”, di tutto l’altopiano silano per quanto concerne gli appalti boschivi pubblici e privati si occupa anche del sostegno ai latitanti e della tenuta dei rapporti con le diverse organizzazioni criminali del territorio.
Le indagini patrimoniali svolte dalla Guardia di Finanza di Cosenza hanno evidenziato che, nel periodo interessato, Santoro e i componenti il suo nucleo familiare non hanno prodotto redditi e adeguate risorse economiche, di provenienza lecita, evidenziando la sperequazione tra capacità reddituale e il valore dei beni acquisiti, consistenti in 3 immobili nel comune di Mandatoriccio oltre che in risorse finanziarie. (ANSA)