C’ è un nuovo nome, tra i collaboratori di giustizia, un pezzo da novanta delle ‘ndrine della Locride, considerato uno dei più grandi narcotrafficanti internazionali. Domenico Trimboli, alias Pasquale da mesi, starebbe collaborando con la Dda di Torino, fornendo nomi e raccontando fatti. ‘Ho deciso di collaborare’, dice oggi l’ ex narcotrafficante che vive sotto protezione in una località segreta. Il 61 enne, nato a Buenos Aires, appartiene ad una famiglia originaria di Natile di Careri, in territorio locrideo. Trimboli, ha alle spalle una lunga carriera internazionale di traffico di stupefacenti, specializzato nello spaccio di cocaina tra Europa e Sud America. Era il  2013, quando il boss viene arrestato a Medellin, in Colombia, durante la sua latitanza e in seguito  estradato in Italia. E proprio dai particolari emersi sui traffici dell’ ex ‘ndranghetista, emergono dettagli che fanno tremare parecchi nomi delle cosche di ‘ndrangheta e non solo; Trimboli, era l’ anello di unione tra i fornitori colombiani e le cosche jonico- reggine. Da oltreoceano, il boss, latitante, organizzava le spedizioni di ingenti quantitativi di droga verso il mercato europeo ed italiano. Acquistava droga a basso prezzo direttamente in Colombia, per poi rivenderla a prezzi esorbitanti: 1 Kg  di cocaina , pagata meno di due mila euro, dopo essere stata tagliata e lavorata in Europa, arrivava a rendere fino 50 mila euro al kg. Trimboli, intratteneva rapporti non solo con le cosche calabresi, ma anche con la camorra e la mafia siciliana. Una delle organizzazioni più importanti nel panorama mondiale del traffico di cocaina droga, fondata e gestita dal noto Pablo Escobar, di cui il boss dei ‘due mondi’ com’ è stato definito, aveva un ruolo chiave. In Colombia, beneficiava dell’ appoggio di un altro pezzo grosso nel narcotraffico: Nelson YbaraRamirez, del quale aveva sposato la sorella. Per gli inquirenti il boss, aveva contatti anche con Roberto Pannunzi, presunto broker di Siderno e con altri esponenti di Camorra e Cosa Nostra. Ora al vaglio dei magistrati le pagine dei verbali per verificare l’ attendibilità delle dichiarazioni rilasciate dal boss pentito.

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