Le numerose operazioni della squadra mobile di Reggio Calabria, con il concorso del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, hanno consentito, nell’ultimo anno, l’esecuzione, in ambito nazionale ed internazionale, di oltre 100 misure cautelari in carcere per associazione mafiosa e traffico di stupefacenti. Il dato e’ stato reso noto dal questore di Reggio Calabria, Bruno Megale, in occasione del 170mo anniversario della fondazione della Polizia di Stato. Si tratta, ha spiegato, “di soggetti legati ad importanti famiglie mafiose del territorio tra cui, per citarne solo alcune, i Pesce di Rosarno, i Mole’ di Gioia Tauro, i de Stefano-Tegano di Reggio Calabria ed i Pelle di San Luca. Parallelamente e con altrettanta efficacia – ha spiegato – la Divisione Polizia Anticrimine ha conseguito importanti risultati sul versante delle misure di prevenzione personali e patrimoniali, che ha portato al sequestro di immobili ed attivita’ commerciali riconducibili alla criminalita’ organizzata per un valore di oltre 22 milioni di euro ed alla proposta ed applicazione di circa oltre un centinaio di misure della sorveglianza speciale”.

Sotto il profilo dell’analisi criminale, ha proseguito il questore, le inchieste degli ultimi anni “hanno evidenziato una straordinaria capacita’ della Ndrangheta di adeguarsi alle mutate condizioni storico/economiche e di rinnovare i propri asset strategici, espandendosi stabilmente anche in altre realta’ produttive anche transnazionali, pur mantenendo in questo territorio la centralita’ decisionale. Affianco ai tradizionali e remunerativi settori di interesse quali il traffico di stupefacenti, le estorsioni o l’infiltrazione negli appalti pubblici e nell’economia legale, sono subentrati nuovi business come i giochi e le scommesse on line, o il commercio di idrocarburi, senza disdegnare le nuove tecnologie come nuova frontiera criminale”.

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