La Dia, coordinata dalla Dda di Bologna, ha eseguito un provvedimento di sequestro di circa 2,6 milioni di euro, nei confronti di due imprenditori, padre e figlio, indiziati di appartenere all’associazione ‘ndranghetistica emiliana, legata ai Grande Aracri. I sigilli sono scattati per 55 immobili in provincia di Reggio Emilia e Crotone, 2 società del settore edile, rapporti finanziari, partecipazioni societarie e un automezzo.

Tra le diverse vicende penali che hanno visto coinvolti i due, spicca quella venuta alla luce nell’ambito del maxi processo “Aemilia”.