La gup di Milano Chiara Valori ha rinviato a giudizio 16 imputati accusati, a vario titolo, dalla Dda di Milano di far parte di un giro di racket del calcestruzzo e delle aste immobiliari in provincia di Varese. Lo scorso 25 luglio i Carabinieri della compagnia di Saronno, coordinati dal pm Sara Ombra, hanno eseguito undici misure cautelari (cinque custodie in carcere, un arresto ai domiciliari, tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e due divieti di dimora in provincia di Varese) nei confronti di altrettanti indagati a cui si contestavano i reati estorsione e turbativa d’asta aggravati dal metodo mafioso.

Per altri cinque il gip Luca Milani si era riservato di disporre la misura cautelare dopo un interrogatorio. Dall’inchiesta era emersa l’esistenza di un gruppo di persone, di alcune originarie del Reggino, con legami con esponenti di famiglie di ‘Ndrangheta.

E facendo leva su questi rapporti con minacce e violenze sarebbero riusciti ad estromettere dal mercato imprese concorrenti a favore di altre a loro riconducibili, accaparrandosi illegalmente gli appalti per lavori nell’edilizia e anche acquistare immobili nel corso delle aste giudiziarie del Tribunale di Busto Arsizio. Due distinti processi, per questione di competenza territoriale, si apriranno il prossimo 19 aprile e il 20 aprile rispettivamente a Milano e Busto Arsizio.

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