Una commissione con il compito di “individuare modelli di intervento pubblico a sostegno della continuità aziendale e dei livelli occupazionali delle aziende sottoposte ad amministrazione giudiziaria”, ed ancora che analizzi “punti di forza e di debolezza nelle politiche di confisca e di riutilizzo delle aziende mafiose sperimentate in Italia; la definizione di strumenti di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’importanza del riutilizzo sociale e del risanamento delle aziende confiscate come strumento efficace di contrasto e prevenzione dell’infiltrazione criminale nell’economia legale; modelli di trasferimento di competenze, metodologie e buone prassi adottate in Italia e negli altri Paesi dell’Unione Europea per colpire i beni criminali e impedire la diffusione degli interessi mafiosi nell’economia legale”.
La Giunta regionale ha approvato l’istituzione di una commissione pilota che abbia il compito di dedidarsi al “salvataggio” di aziende vicine alla criminalità organizzate e confiscate e che rischierebbero di chiudere. Sarà formata da magistrati e docenti universitari volte a pianificare e definire le priorità e le azioni di intervento necessarie anche attraverso tavoli tematici. La commissione sarà presieduta dal procuratore generale di Reggio Calabria Gerardo Dominijanni e ne faranno parte fra gli altri anche dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, dal presidente della Corte di Appello di Reggio Calabria, Luciano Gerardis, dal presidente del Tribunale di Reggio Calabria Maria Grazia Arena e dal procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri.