‘Ndrangheta- Chiuse le indagini e chiesto il rinvio a giudizio per i 14 indagati dell’inchiesta “Vello d’Oro” da parte della Procura della Repubblica di Firenze. L’operazione ha portato ad una raffica di arresti tra Calabria e Toscana nel febbraio scorso. I reati contestati a vario titolo agli indagati sono associazione a delinquere, estorsione, usura, riciclaggio e autoriciclaggio. Ad alcuni anche l’aggravante del metodo mafioso. Tra gli indagati figura anche Giuseppe Nirta, nipote del boss della ‘ndrina di San Luca, ucciso 30 anni fa. L’indagine ha preso spunto da una denuncia per usura presentata nei confronti di Cosma Damiano Stellitano, imprenditore calabrese trapiantato a Vinci il quale, a fronte di un prestito di 30mila euro, avrebbe preteso la restituzione, il giorno dopo, di 35mila euro, con un tasso d’interesse del 6mila percento su base annua. Dall’inchiesta sarebbe emerso un sodalizio criminale composto da membri delle famiglie calabresi Nirta e Barbaro.

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