Più di un secolo di carcere per i 24 condannati nel processo scaturito dall’inchiesta Taurus . I giudici durante il processo che si è svolto con rito abbreviato hanno infatti inflitto agli imputati un totale di circa 94 anni carcere, a cui si sono aggiunti sei patteggiamenti per un totale di 12 anni e 9 mesi di cella.

Sono inoltre stati confermati i provvedimenti di confisca di beni per oltre 3 milioni di euro e i risarcimenti alle parti civili tra cui Regione Veneto e Cgil.

Gli imputati sono in tutto 84. Gli indagati che hanno invece scelto il rito alternativo, verranno giudicati con l’ordinario.

Le udienze partiranno l’8 novembre nell’aula bunker di Mestrea un anno esatto dal blitz  che, coordinato dalla locale Dda ed eseguito dai carabinieri del Ros, colpì le ‘ndrine che da quasi 40 anni si spartivano i traffici nella regione del Nord Est, e mise in luce i traffici e le ramificazioni delle cosche di Gioia Tauro in Veneto, in particolare nel VeronesePadovano e Trevigiano.

Al centro dell’inchiesta sono finite le “famiglie” Gerace, Albanese, Napoli e Versace, della Piana di Gioia Tauro: per l’accusa, si sarebbero stabilite fuori regione dove avrebbero creato una vera e propria “locale” che operava nei comuni di Sommacampagna, Villafranca, Valeggio sul Mincio, Lazise, Isola della Scala.

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