Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, su disposizione della Procura Generale del capoluogo, ha dato esecuzione alla sentenza della Corte d’Appello, divenuta irrevocabile, pronunziata nei confronti dl tre imprenditori, condannati tutti per intestazione fittizia di beni e autoriciclaggio ed uno anche per concorso esterno in associazione mafiosa ed estorsione.
I tre erano stati coinvolti in complesse indagini, anche di carattere patrimoniale, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria – Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.0.) di Catanzaro (coordinata dalla Procura Distrettuale), che nel marzo 2021 ha dato corso all’operazione “Coccodrillo, nell’ambito della quale vennero eseguite misure cautelari nei confronti di dieci persone ed un sequestro preventivo di quote societarie e relativi compendi aziendali di ben cinque società.
Nel corso delle indagini vennero ricostruiti gli stretti legami con le famiglie di ‘ndrangheta che nel tempo avevano consentito alle società del Gruppo di assumere una posizione di assoluto rilievo nelle forniture di calcestruzzo e nell’assunzione di importanti appalti pubblici nel settore edile e, al tempo stesso, di essere escluse da pretese estorsive di matrice mafiosa.
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