Aristide Bava
SIDERNO – La storica Associazione Ymca, un tempo fucina per la crescita dei giovani di Siderno e della Locride sarà partner di una importante iniziativa anche alcune associazioni di volontariao di Caulonia pronte a dare vita AL ” Cafè Alzheimer”. Si tratta dell’ ASt ( Ambito Territoriale Sociale) e l’ Associazione di promozione sociale Dementia Care. Per la verità il Cafè Alzheimer è iniziativa che si va estendendo sempre più in Calabria . Nella Locride la sua nascita è appunto frutto dalla sinergia tra l e tre associazioni . La nuova realtà sarà presentata giovedì 23 Novembre, presso la Biblioteca Comunale di Caulonia, (alle ore 16) e verranno spiegate le attività e le finalità del progetto, che coinvolgeranno i Comuni di Siderno e di Caulonia. Il lavoro sarà svolto da volontari e garantirà un supporto concreto a soggetti affetti da Alzheimer, ai familiari e ai caregivers.
Gli Alzheimer cafè, sono indirizzati ad offrire interventi di carattere psicosociale a supporto delle persone affette da malattie neurodegenerative e dei loro caregivers, in grado di migliorare la sintomatologia e di contrastare l’isolamento. L’incontro di Caulonia sarà introdotto da Pasqualina Insardà Geriatra dell’ Asp di Cinquefrondi e registrerà interventi dell’ Arch. Vincenzo Lizzi , presidente dell’ Ymca di Siderno, del dott. Giuseppe Ventra responsabile de Centro Diagnostico di Caulonia, del sindaco di quel centro Francesco Cagliuso nonchè della dott.ssa Vittoria Vardè, Psicologa e Psicoterapeuta dell’ associazione Dementia Care e della Dott.ssa Sonia Bruzzese , responsabile dell’ Ufficio di Piano dell’ Ars di Caulonia. Le conclusioni sono affidate a Domenico Leonardo, consigliere dell’ Ymca di Sideerno. La conferenza di presentazione dell’iniziativa è aperta ai medici di famiglia, ai familiari di portatori di Alzheimer e a tutte le Associazioni che operano sul territorio. In Calabria i “Cafè Alzheimer” sono già attivi in altri centri e alcuni di loro sono appartengono alla Federazione nazionale. Sono nati nel 1997 da un’idea del medico olandese Bère Miesen, e sono considerati luoghi sicuri dove le persone con demenza, i loro familiari e i carer professionali si possono incontrare in modo informale e trascorrere alcune ore in un’atmosfera accogliente e centrata sull’ascolto. Un modo anche per mantenere vive le relazioni sociali, combattere l’isolamento e lo stigma che li circonda e spezzare, così, la faticosa routine dell’assistenza, e conoscere meglio la malattia.
Nella foto Vittoria Vardè