Alle nove e mezzo di venerdì scorso Maria Elia ha oltrepassato le porte del pronto soccorso. Era arrivata all’ospedale di Perugia con febbre, mal di gola e difficoltà a respirare e poco dopo il triage è stata trasferita in terapia intensiva. Meno di 48 ore dopo, alle sei di domenica sera, il suo cuore di 17enne ha smesso di battere. A ucciderla è stata una polmonite, un’influenza che con il Covid non avrebbe niente a che fare, che ha fatto precipitare le sue condizioni cliniche rendendo inutili le cure mediche.
All’assurda morte della studentessa dell’Ipsia Pascal (residente a Balanzano alla periferia di Perugia), cerca ora di dare una spiegazione la procura del capoluogo umbro, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Un incartamento che riporta la firma del sostituto procuratore Paolo Abbritti e la sigla «modello 44», a carico di ignoti, aperto in seguito alla denuncia dei genitori di Maria ai carabinieri di Marsciano. «Cosciente di aver intrapreso un percorso giudiziario lungo, tortuoso ed oneroso… Ma voglio la verità per Maria», scrive sul proprio profilo Facebook Gennaro Elia, il padre.
L’imprenditore di origini calabresi, originario di Cotronei (KR), ha lanciato sulla piattaforma eppela.com una raccolta fondi per sostenere la battaglia legale – portata avanti dagli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza – per chiarire la concatenazione di eventi che ha portato alla morte della «mia Principessa Maria di soli 17 anni», scrive ancora Gennaro in un post. «Travolti da questa tragedia che si è consumata in meno di due giorni, – scrive Gennaro Elia nella pagina della raccolta fondi online – i genitori vogliono solo chiarezza e non puntano il dito contro nessuno ma è chiaramente legittimo voler capire cosa ha provocato la morte della loro figlia».
Una prima risposta è attesa dagli accertamenti istologici, dopo che dall’autopsia condotta ieri a Perugia dal medico legale di Bologna Donatella Fedeli, nominato dalla procura, e dai consulenti della famiglia di Maria, Carmine Gallo e Andrea Fornari, non sono emersi elementi concreti che possano dare un’immediata soluzione al rebus della morte della 17enne.
«Una forza della natura», la ricorda il padre che l’ha vista scomparire venerdì sera dietro le porte scorrevoli del pronto soccorso e che «a distanza di un’ora dal suo arrivo in ospedale è stata sedata e intubata». «Era risultata negativa al coronavirus 2019-nCoV in fase triage», scrive ancora il genitore precisando che Maria «aveva anche completato il ciclo vaccinale anti-Covid e soprattutto non aveva malattie pregresse».
Gli esami istologici potrebbero essere decisivi per chiarire le cause del decesso ma ci vorranno settimane prima dei responsi. Intanto le esequie sono in programma per domani, sabato, alle 15.30 nella chiesa di Ponte San Giovanni. La chiesetta di Balanzano, infatti, la frazione alle porte di Perugia dove Maria viveva con la famiglia, di origini calabresi, non avrebbe potuto contenere tutti coloro che vogliono portare l’ultimo saluto alla studentessa.
I compagni dell’Ipsia A scuola, intanto, nella 3°A che frequentava Maria, il «dolore per la scomparsa della compagna» prende il sopravvento, come ha spiegato a Umbria24 la preside Maria Rita Marconi. Sul profilo Instagram dell’Istituto professionale gli alunni hanno scritto in un post corredato dall’immagine di una rosa bianca: «Pensando a te ci vengono in mente il vino rosso e il sushi. I tuoi colori preferiti, il lilla e il rosa barbie. La tua passione per il Milan e Ibrahimovic, la musica di Marracash. Ti piaceva sfilare e fare la ‘truccoterapia’, soprattutto a scuola, e sognare Babbo Natale. Amavi la solitudine ma avevi veri amici. Questa eri tu, Maria Elia, ci mancherai». La psicologa della scuola, Anna Arianna Betori, vive il fardello di accompagnare i compagni di classe in questo momento struggente: «I ragazzi sono distrutti ed è tutto molto triste. È avvenuto un fatto così inaspettato, sono molto giù, non sarà facile».
La raccolta fondi e le indagini Va avanti, nel frattempo, la raccolta fondi promossa dai genitori sulla piattaforma Eppela per sostenere le spese, anche legali. L’obiettivo che si è prefissato la famiglia, che «chiede la verità» e intende «fare luce sui fatti», è di raccogliere 20 mila euro. Chiedono di «capire», ed è legittimo, «senza puntare il dito contro nessuno». Una denuncia è stata depositata ai carabinieri di Marsciano. Per il momento 84 donatori, molti in forma anonima, hanno versato un totale di 2.500 euro. «La verità potrà rendere omaggio ai sogni di Maria», si legge nel post. La verità che proviene dalla Procura, per il momento, racconta di un fascicolo aperto per omicidio colposo contro ignoti, senza nessun indagato. Anche l’ospedale ha avviato un’indagine interna.
«Vogliamo capire cosa è successo – sono le parole dell’avvocato Antonio Cozza, intervenuto a UmbriaTv, che insieme al collega Nicodemo Gentile assiste i familiari della vittima -. Tutto è accaduto in maniera molto repentina, Maria aveva un po’ di influenza nei giorni precedenti ma è stato escluso il Covid. La famiglia ancora non riesce a capire ed è veramente atroce quello che è successo».
FONTE: https://www.lastampa.it/