La Bce ha dato il via libera all’operazione di salvataggio di Mps con un aumento di capitale da 5 miliardi, approvata con il piano industriale. «Banca Mps – è scritto in una nota – comunica che sono pervenute le autorizzazioni da parte della Banca Centrale Europea in merito all’operazione prospettata al mercato in data 25 ottobre». Via libera anche da Bankitalia che ha «positivamente completato la procedura di accertamento» sulle «modifiche statuarie ai fini dell’operazione».

Il via libera della Bce sul filo di lana, a meno di 24 ore dall’assemblea del Monte dei Paschi,è un altro tassello del mosaico complesso che la banca di Rocca Salimbeni deve comporre nelle prossime settimane per assicurarsi un futuro senza il ricorso all’intervento pubblico. La formula criptica indicata dalla Banca nel comunicato con il riferimento alle autorizzazioni arrivate da Francoforte, viene spiegata da fonti finanziarie con il via libera ottenuto dalla Bce sia al piano di ricapitalizzazione e cessione delle sofferenze con la maxi cartolarizzazione negli esatti termini con i quali è stato presentato a fine ottobre, sia all’offerta volontaria di conversione dei subordinati per un valore complessivo di 3,4 miliardi. Anche in questo caso l’autorizzazione riguarda le modalità dell’offerta annunciate dalla banca nei giorni scorsi senza modifiche ulteriori. L’assemblea di domani, intanto, non ha più problemi di quorum; le indiscrezioni delle ultime ore indicano un forte afflusso di deleghe soprattutto da parte dei piccoli azionisti della banca. Mps ha deciso di svolgere il ruolo di sollecitatore delle deleghe con il sostegno del proxy advisor Morrow Sodali.

Occhi puntati sulla posizione del Tesoro

L’attenzione domani in assemblea sarà rivolta anche all’atteggiamento che avrà il Tesoro, primo azionista con il 4% del capitale, che secondo più osservatori dovrebbe esprimersi a favore del piano considerando anche gli auspici del Governo che oggi si è espresso con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. L’assemblea sarà anche l’ultima con un ruolo della Fondazione Monte dei Paschi nel governo societario. L’Ente di palazzo Sansedoni avrà l’opportunità mdi proporre Alessandro Falciai alla Presidenza e l’economista Luiss Massimo Egidi quale membro del cda in sostituzione dell’uscente Massimo Tononi che domani guiderà l’assemblea per l’ultima volta.

 

Nessun piano alternativo, 1,043 mld da conversione dei bond

Mps prevede di ricavare 1,043 miliardi dalla conversione dei bond subordinati in azioni (sul valore complessivo dei bond di 4,28 miliardi), mentre il costo lordo complessivo dell’operazione di salvataggio di Mps è stimato in 448 milioni di euro. Sono alcune delle informazioni aggiuntive contenute nella nota integrativa della banca senese alla documentazione assembleare diffusa su richiesta dalla Consob. Mps precisa che «ad oggi non sono allo studio operazioni alternative»a quelle stabilite dal progetto di risanamento presentato che prevede la cessione delle sofferenze in portafoglio, la conversione dei bond in azioni e l’aumento di capitale fino a 5 miliardi di euro.

Il ceo di Generali Donnet, per Mps la conversione è prioritaria

«In Atlante 2 ci sono risorse che hanno vocazione a supportare anche altre banche. Oggi per noi la soluzione su Mps è prioritaria». Così il ceo di Generali, Philippe Donnet ha risposto a chi gli chiedeva se la conversione dei bond Mps che sono nel portafoglio delle Generali sia alternativa rispetto al contributo ad Atlante 2. «Non è che possiamo fare allo stesso tempo la conversione dei bond e l’investimento in Atlante 2. Oggi come oggi la disponibilità ad esaminare la conversione ha più valore rispetto al contributo in Atlante. Faremo la scelta nell’interesse di tutti gli stakeholders», ha spiegato Donnet.

fonte (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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