Montauro si trova nel catanzarese, nell’entroterra della splendida Pietragrande, conosciutissima località turistica calabrese dove comincia un tratto di costa rocciosa frastagliata fra le più belle delle regione e dove si trova l’ attrattivo scoglio di Pietragrande, alto bel 13 metri, ricercato dai più temerari per svolgere attività di tuffi nonché richiestissima località balneare per trascorrere in massima tranquillità e relax le vacanze estive, considerando anche la valenza naturalistica marina comprese le sue azzurrate trasparenze dell’acqua e per l’ incredibile ecosistema marino collegato.
Montauro, borgo grazioso, ben curato, animato da circa 1800 abitanti, dall’alto dei suoi 391 s.l.m., domina la strepitosa costa jonica, su Squillace Lido fino ad arrivare alla pluridecorata bandiera blu di Soverato.
Borgo ricco di storia, con forti e “granitiche” tracce, rafforzate e abbellite da diversi portali in granito che preludiano i diversi palazzi gentilizi, fra i quali spicca, sembrando di volerci dare il benvenuto , quello del palazzo Barberi, in faccia alla chiesa di S. Pantaleone (1609).
In un pomeriggio di S. Stefano, ci addentriamo nel cuore del borgo, addobbato a festa, con diversi Babbi Natale creati con materiale di riciclo, con diverse e “datate” biciclette decorate di luci natalizie e con un albero nel cuore del paese, che inevitabilmente raccoglie nelle vicinanze tantissimi anziani che nel pomeriggio si ritrovano nella più classiche delle chiaccherate di ritrovo.
Colpisce un murales che rappresenta perfettamente il borgo che dall’alto domina la splendida costa, sembrano volerci accogliere per le vie del paesello anche diversi gatti , ben nutriti e curati da qualche premuroso anziano montaurese.
Una piacevole visita che va inevitabilmente a focalizzarsi, su diversi luoghi d’interesse, predominante quello riferito ai palazzi gentilizi e ai suoi portali in granito .
Dopo quello di palazzo Barberi, in entrata al borgo, segue quello del palazzo Madonna che ospita una nutrita biblioteca comunale.
Degni di nota per importanza anche quelli riferiti all’ex palazzo Teti, a quello Terracini, Pellegrini, Menichini e Spadea, dove si ergono nella loro rassicurante maestosità ben conservata i dedicati portali in granito, classica espressione edilizia del periodo, sicuramente anche sotto influenza della non lontana scuola serrese.
Nel prosieguo del viaggio, a sud del conglomerato urbano, troviamo la Grangia di S. Anna, una costruzione con chiara impronta cistercense, a pianta rettangolare, con le classiche quattro torri alle estremità, di recente luogo del FAI e in passato luogo di scambi commerciali.
Perle su perle, di questa regione che nei borghi chiaramente rispecchia la storia, l’arte e l’identità del passato che anche da queste parti, ad appena sette chilometri da un mare eccellente, dona delle vere e proprie “macchine del tempo” che senza dubbio alcuno andranno alimentate a “corrente continua” nella valorizzazione che richiedono, nella struttura portante della rinascita e della fruibilità turistica-residenziale dei nostri magici borghi di Calabria.
Gianpiero Taverniti
https://youtu.be/3VX3xY6YiSs?si=-a4w5nkXJ8NV2FKE
https://youtu.be/wqHUUg6lM9s?si=FbXRkfaojZ3E3-n_