Non solo fiori e lumini, ma soprattutto preghiere e riflessioni. In occasione della commemorazione dei defunti, Mons. Francesco Oliva ha celebrato una messa al cimitero di Locri, invitando la comunità a un momento di raccoglimento che va oltre i gesti simbolici. Alla presenza del sindaco, di vari amministratori locali e di numerosi fedeli, Mons. Oliva ha ricordato come il cimitero sia un luogo di pace e silenzio, dove le divisioni si annullano e “di fronte alla morte siamo tutti uguali”.

Durante l’omelia, il vescovo della diocesi di Locri-Gerace ha incoraggiato i presenti a rinnovare la loro fede in Dio, “il Dio dei vivi e non dei morti”, sottolineando il valore della vita, dono divino da custodire. Con particolare dolore, ha poi richiamato alla memoria le tante vittime delle strade, tragedie che hanno colpito profondamente la comunità della Locride, come la recente e prematura scomparsa di Giuseppe Catanzariti, diciannovenne deceduto a Bianco.

Mons. Oliva ha esteso il suo pensiero anche a coloro che hanno perso la vita sul lavoro, come Fabrizio Nicolò, tecnico originario di Reggio Calabria, scomparso in un tragico incidente mentre eseguiva una riparazione. L’omelia ha poi toccato le vittime innocenti delle guerre, delle ingiustizie e delle migrazioni forzate, sottolineando come tanti migranti abbiano trovato la morte in mare nella speranza di un futuro migliore.

“C’è una relazione profonda tra noi e Dio,” ha affermato Mons. Oliva, “e quando questa viene meno, vince la morte. Gli uomini sembrano aver dimenticato di essere figli dello stesso Padre. Qualunque sia l’appartenenza sociale o religiosa, siamo chiamati a vivere in comunione, a praticare l’accoglienza e la solidarietà.”

La preghiera, ha proseguito Mons. Oliva, deve essere per tutti: per i nostri cari, ma anche per coloro che ci hanno ferito. Citando il Vangelo, ha concluso ricordando le opere di misericordia che contano agli occhi di Dio: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.”

telemia