Monasterace in passato era tra le più fiorenti e vivaci colonie dell’Italia meridionale, qui fu fondata Kaulon probabilmente nell’ VIII a.C. una vasta area colonizzata dai Greci e facente parte della Magna Grecia. La sua importanza è data dalla presenza di mosaici e templi rilevati nel sito archeologico, pezzi unici è di rara bellezza.
Attualmente il sito è oggetto di scavi archeologici portati avanti anche dall’Università degli Studi di Firenze, recentemente si è aperto anche un nuovo scavo nei pressi della zona di San Marco.
Ma quello che attualmente sembra preoccupare la popolazione e soprattutto Scarfò, di Italia Nostra, che ha lanciato l’allarme, è la possibilità che si verifichino mareggiate nei pressi dell’area archeologica.
Gli allarmi sono dovuti al maltempo che in questi giorni ha colpito la Calabria, ma soprattutto perché in passato è già successo che l’area fosse danneggiate dai fattori atmosferici.
Anche se il mare sembra ancora lontano, in realtà le mareggiate sono un pericolo reale, per questo Giovanni Scarfò, del Presidio Italia Nostra di Monasterace, ha suggerito di spostare “I mosaici dei draghi e dei delfini” custoditi nella “Casa Matta” in sede museale, una scelta che potrebbe consentire di conservare e evitare ogni genere di danno alle opere.
Sul tema molto attivo anche Gianpiero Taverniti di “Monasterace nel cuore”, che chiede da sempre a gran voce il rispetto e la cura di questo immenso patrimonio storico. Ora ci si aspetta solo che tutto faccia il suo corso, che vengano quindi costruite le barriere protettive dal mare previste a febbraio, mentre nel mese di maggio è prevista finalmente la messa in sicurezza dei mosaici con fondi Mibact.
Carlotta Tomaselli