Fulvio Abbate è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici“, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì dalla mezzanotte e trenta alle sei del mattino.

Abbate ha parlato di Moana Pozzi, scomparsa venticinque anni fa: “Ho scritto su Facebook che mi fa pena questa sua mitizzazione. Ho conosciuto personalmente Moana Pozzi, me la presentò personalmente Mario Schifano. Lei non era ciò che è stato raccontato. Era una squillo, diciamo così, che ha avuto la fortuna di diventare una diva. Non credo avesse tutti questi strumenti con cui viene descritta.  Viene mitizzata perché diversamente da Cicciolina, che era una profuga ungherese, ha dato la sensazione di essere una ragazza borghese. Cosa non vera, veniva da una famiglia normalissima. E’ stata divinizzata, mostrata come fosse una martire, pura e incorrotta, come una protomartire cristiana. Pura retorica. Che Dio l’abbia in gloria. Ho un ricordo affettuoso di lei. Era molto bella, ma era anche venuta bene la chirurgia plastica. Prima di rifarsi aveva un naso da tucano e le guance incavate. Poi i chirurghi l’hanno resa straordinaria in volto. Aveva delle gambe incredibili e dei fianchi straordinari, era grande ma proporzionata. Era molto bella”.