“Sono fiducioso che nel piu’ breve tempo possibile possa ritornare a Riace e ricominciare a fare quello che ho lasciato”. Ci sono cose piu’ difficili da sopportare”. Lo ha detto il sindaco di Riace, Domenico Lucano, intervenendo in collegamento Skype ad un convegno sul tema ‘Riace: un modello di accoglienza per il Molise’, organizzato a Campobasso dalla Diocesi, dal mensile culturale ‘Il Bene Comune’, dall’associazione ‘Dalla parte degli ultimi’, da Cgil e Centri di ricerca ‘ArIA’ e ‘Biocult’, per parlare di accoglienza e integrazione.

Il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, difende il modello Riace sull’accoglienza dei migranti e attacca la “propaganda politica degli ultimi anni sul tema”. “Questa – ha detto Lucano – ha portato al centro del dibattito politico l’immigrazione, declinandola come paura, emergenza, degrado ambientale ed umano, pericolo per la sicurezza. Riace ha dimostrato che tutto questo non esiste. E se l’integrazione e’ stata possibile in un piccolo paese della Calabria, si puo’ fare ovunque”. Il sindaco, finito agli arresti domiciliari per le irregolarita’ nella gestione delle iniziative di accoglienza, ha sottolineato che proprio l’arrivo di immigrati ha permesso di rivitalizzare un paese caratterizzato da una forte emigrazione. “Non faccio la vittima ma mi sforzo di trovare l’orgoglio per rispondere alle accuse e difendere le scelte fatte. A Riace, grazie agli immigrati abbiamo l’asilo multietnico, un luogo incredibile e meraviglioso, abbiamo recuperato la scuola con una pluriclasse, aperto diversi laboratori artigianali e rivitalizzato un paese destinato a scomparire”.

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